Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Rifiuti, sanità, criminalità #chenesaZaia dei veri guai... LaCalabria è da ricostruire»
L’hashtag diOcchiuto ideato dall’assistente vicentina
A Catanzaro la chiamano «Veronica la veneta», l’unica nata oltre il Po a far parte dello staff del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. Lui ha parlato di lei durante un incontro pubblico, svelando quell’hashtag che usano per comunicare quando si presenta un nuovo problema : #chenesazaia. «In Veneto è complicato governare una Regione – ha spiegato il governatore - ma in Calabria è un’altra cosa, è una Regione molto complessa». Veronica Rigoni, vicentina, 34 anni, un passato da consigliera comunale a Creazzo e assistente parlamentare quando Occhiuto era capogruppo di FI alla Camera, l’ha seguito in Calabria ed è la sua capo segreteria e social media manager. In questi giorni si trova in Veneto: è tornata per avvicinarsi alla famiglia, dovendosi sottoporre a delicati interventi a seguito di un incidente d’auto.
Rigoni, com’è nato #chenesazaia?
«Zaia è bravissimo, non è certo una competizione. Ma il motore amministrativo di una Regione del Nord viaggia praticamente da solo. Al Sud, il presidente Occhiuto ogni giorno si sveglia e ha dieci nuovi problemi che al Nord non esistono. Rifiuti, sanità, criminalità, incendi... #chenesazaia è nato così, in modo simpatico, perché ogni giorno siamo in trincea. Il presidente e la sua squadra stanno ricostruendo una Regione dalle macerie».
Che cosa «non sa» Zaia?
«La sanità in Calabria è stata commissariata per 12 anni, ora il commissario è il presidente. È riuscito a tenere aperti i reparti, ha reclutato medici cubani. In alcune aziende il debito veniva tramandato per via orale. Adesso, invece, grazie a Occhiuto sappiamo a quanto ammonta, in modo certificato. Cose normali altrove, una conquista per noi».
Altri esempi?
«Abbiamo varato un nuovo piano di gestione dei rifiuti e del servizio idrico: prima questi dossier erano abbandonati. Inseguiamo con i droni i criminali che danno fuoco ai boschi. Al Nord un presidente dà gli indirizzi e il team li esegue. Al Sud la macchina è più farraginosa. E la Calabria, purtroppo, era stata abbandonata a sé stessa».
Com’è la vita da veneta in Calabria?
«Si sta bene. È una terra molto calda, con gente meravigliosa. Una cosa mi fa soffrire: la differenza fra le opportunità di un giovane veneto e un giovane calabrese che decide di rimanere nella sua terra. Io, al contrario di chi cerca fortuna al Nord, ho fatto il percorso inverso, raccogliendo questa sfida con il mio presidente. Ed è entusiasmante».
Cosa le manca del Veneto? «Gli amici e la famiglia».
Si parla molto di autonomia regionale, lì al Sud? Qui è il tema dei temi.
«A dire il vero non molto, in Calabria i problemi sono tanti, l’autonomia è vissuta come una questione più nazionale. Come dice il presidente, può essere un’opportunità, ma prima vanno garantiti i Lep».
Dopo l’incidente, sui social ha ringraziato la sanità calabrese e veneta.
«Sono stata molto fortunata, a Catanzaro e qui in Veneto ho incontrato professionisti di altissima qualità, li ringrazio tutti».
"Veronica Rigoni L’autonomia? Qui non se ne parla molto, i problemi sono altri e sono tanti