Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Barcaro-Zaccaria, astadeserta l’areanegliinteressidiIricav
Fallito anche il quarto bando di vendita, ora quei terreni possono tornare a trattativa privata. Ma la concessione urbanistica scade amarzo
Ci sono anche gli oltre 14 mila metri quadrati dell’area ex Barcaro-Zaccaria nell’ampio spettro degli interessi IricavDue in città. L’idea, sulla carta, è semplice: contrattare con il tribunale un prezzo equo e portare lì il campo da calcio esistente che verrebbe «mangiato» dalla Tav a la Stanga. In linea d’aria la collocazione cambierebbe di poche centinaia di metri. Un dialogo tra i due attori sembra essere già cominciato spinto dalla mediazione di Palazzo Trissino, che ha tutto l’interesse di riempiere una casella e a non scontentare un quartiere a est dopo quanto accaduto a ovest ai Ferrovieri.
Il progetto, intendiamoci, non è nuovo ma le chance che possa concretizzarsi oggi sono maggiori rispetto il passato. IricavDue, infatti, si è inserita in una forbice temporale che va dalla quarta asta andata deserta e la possibilità che i commissari giudiziali rimettano alla società in liquidazione i terreni. Per IricavDue, d’altra parte, sarebbe comunque un affare a buon mercato perché tra poco meno di due settimane scade il Piano urbanistico attuativo (già in proroga) che ha nei diritti edificatori l’unico valore significativo dell’area. Insomma, se novità ci saranno, saranno a breve e saranno sulla scorta della scadenza del Pua a marzo. Con Palazzo Trissino che nel nome delle opere compensative riuscirebbe a vantare agli occhi della città un’operazione riuscita facendo pagare il conto a IricavDue. La quale, nell’ambito dei miliardi di euro dell’Alta velocità/Alta capacità, avrebbe ragione con poco. A Pua scaduto, infatti, il terreno assumerebbe un valore di mercato di 6 euro al metro quadrato. E pensare, dicono gli osservatori, che alla prima prova i 14 mila metri quadri furono valutati a oltre 2 milioni di euro. All’ultima asta valevano poco più di un milione di euro.
Tutto bene, dunque? Forse. C’è ancora un punto interrogativo che verosimilmente si risolverà nel dialogo tra Palazzo Trissino e IricavDue e tra quest’ultima e gli incaricati del Tribunale. Si tratta dei 250 mila euro di Imu non incassati dal Comune. L’obiettivo di Palazzo Trissino, in tempi di bilanci magri, è cercare di non perderli definitivamente. Tanto che è in corso l’elaborazione di un Piano B se l’operazione non dovesse vedere la luce. Sull’area ex Barcaro Zaccaria, negli anni, o quanto meno dalla liquidazione della società proprietaria dei terreni, si sono sprecate più ipotesi. La pietra tombale su edificazioni commerciali la mise due anni fa l’allora sindaco Francesco Rucco quando affermò, sic et simpliciter, che lì altri supermercati non voleva vederli. Tanto che già all’epoca, promossa dall’ex assessore Marco Zocca, si ipotizzava un acquisto per farne uno scambio intermodale, sistemando una delle fermate Brt (Bus rapid transit), una fermata del trasporto pubblico locale di Società Vicentina Trasporti, e trasformando il restante spazio in verde pubblico. Ma negli anni la natura ha fatto il suo corso sul terreno compreso tra viale Camisano, il cavalcavia di via Aldo Moro e via Brocchi, «riprendendosi» sotto forma di palude una urbanizzazione sostanzialmente rimasta ferma.
Spazio allo sport
In corso contatti fra Comune e Iricav per realizzare nell’area un campo da calcio