Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Morti sul lavoro, l’allarme della Cisl «Enti di controllo senza personale»
Consiglio: «I parlamentari devono intervenire» Sit-in di Cgil e Uil davanti alla prefettura
VICENZA «Questa è una battaglia di civiltà dalla quale nessuno deve sentirsi escluso e più degli altri i parlamentari vicentini, ai quali domani ( oggi, Ndr) giungerà una nostra lettera nella quale chiediamo loro formalmente di farsi carico del problema della sicurezza nei luoghi di lavoro, assumendosene la responsabilità di fronte ai lavoratori vicentini». Raffaele Consiglio, segretario provinciale di Cisl Vicenza, ha scelto lo sciopero generale per la sicurezza dopo i cinque morti nel cantiere di Firenze di ieri, che ha visto anche un sit-in davanti alla prefettura organizzato da Cgil e Uil e dalle rispettive rappresentanze degli edili e dei metalmeccanici (un centinaio di partecipanti). Diversa la scelta della Cisl che ha voluto lanciare una mobilitazione «in maniera alternativa e più efficace», come ha precisato Consiglio. La richiesta rivolta ai parlamentari vicentini è duplice: da un lato intervenire sull’assegnazione delle risorse di personale, affinché vengano ricostituiti organici idonei a garantire la sorveglianza nel territorio; dall’altra sensibilizzarli sulla necessità di alcuni correttivi più stringenti rispetto alle normative attualmente in vigore.
Il dato di partenza, quello più inquietante, riguarda il numero di morti « bianche » , quelle sul lavoro appunto. In provincia di Vicenza nel 2023 - secondo i dati Spisal citati da Consiglio -, sono stati nove i decessi, quattro dei quali in cantieri edili (mediamente in Italia sono oltre 900 all’anno, oltre un centinaio dei quali nel settore costruzioni, secondo i dati dell’Osservatorio sulla sicurezza Vega) . «Soffriamo di un gravissimo deficit di personale in tutti gli enti preposti ai controlli in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro», commenta Consiglio. Questi, in sintesi, i dati raccolti dalla Cisl: all’Ispettorato del Lavoro risultano operativi sei ispettori, meno di un quinto rispetto al fabbisogno ( indicato dall’Inail), pari a 34. Non va meglio all’Inail, altro ente che ha il compito di ispezionare i luoghi degli incidenti per verificarne le cause: in 10 anni in Veneto si è passati da circa 40 ispettori a soli 13, di cui appena tre per tutto il Vicentino. Identica situazione all’Inps, la cui azione ispettiva è fondamentale anche ai fini della prevenzione: in Veneto nel 2016 gli ispettori erano 86, mentre oggi sono 28, e anche in questo caso quelli assegnati al Vicentino sono solo 3, di cui uno prossimo alla pensione. Altrettanto grave è la carenza di organico negli Spisal. Quello dell’Usl 8 ha una dotazione teorica di 11 tecnici della prevenzione, ma quelli che operano a tempo pieno sono 5, mentre nell’Usl 7 risulta in servizio un solo medico sui quattro previsti e nove tecnici su 12. A questa carenza - sempre secondo la Cisl -, si aggiunge anche il grave deficit di medici del lavoro. «È una situazione trasversale – conclude Consiglio - e il fatto che si tratti di un problema così generale favorisce la presenza di situazioni irregolari e aumenta esponenzialmente il rischio di incidenti che possono avere conseguenze drammatiche».