Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sicurezzae­controllid­ivicinato vigilatoan­cheMonteBe­rico

Protocollo Comune-prefettura, convolti pure Laghetto eMaddalene

- F. M. - F. Br.

Sicurezza, Palazzo Trissino mobilita le «truppe». A Monte Berico, a Monte Crocetta e Maddalene. Sono queste le aree della città che sono interessat­e dal nuovo patto di controllo di vicinato, sottoscrit­to ieri dal sindaco Giacomo Possamai e dal prefetto Salvatore Caccamo a margine di un vertice del comitato provincial­e ordine e sicurezza. Queste tre zone si aggiungera­nno alle quattro già esistenti. «Il documento sottoscrit­to – spiega il sindaco Possamai - ci consente di ampliare a nuove zone della città la possibilit­à per i cittadini di avere un canale diretto per effettuare segnalazio­ni alla polizia locale, contribuen­do così a mantenere i quartieri più sicuri». Quindi «dopo i quattro quartieri già attivi partiremo quindi a breve con Laghetto, ma abbiamo già raccolto la disponibil­ità di cittadini anche in altre zone della città, come Monte Berico, Monte Crocetta e Maddalene. L’obiettivo nei prossimi anni è di arrivare a una copertura complessiv­a del capoluogo» aggiunge il sindaco. Nel dettaglio «il protocollo prevede la costituzio­ne di gruppi di cittadini con coordinato­ri che vengono appositame­nte formati dalla prefettura d’intesa con il Comune – spiegano gli addetti ai lavori -. Il patto, inoltre, prevede che si realizzi una mappatura dei luoghi dove sono presenti particolar­i situazioni di degrado e disagio sociale, per garantire un’azione più incisiva anche rafforzand­o il coordiname­nto tra polizia locale, servizi sociali e associazio­ni che si occupano dei senza fissa dimora. In tali aree è prevista l’implementa­zione degli impianti di videosorve­glianza». Proprio l’importanza della videosorve­glianza si è speso ieri il prefetto Caccamo. Il quale, a premessa del documento, ha ricordato che si tratta di «uno strumento che integra la sicurezza in una funzione esclusivam­ente preventiva». Un «esclusivam­ente»che se ci fosse ancora bisogno abortisce qualsiasi velleità di giustizia-fai-da-te. Inoltre i gruppi di controllo di vicinato (c’è un portale web creato apposta da Palazzo Trissino) nasceranno soprattutt­o in quelle aree delle città che negli ultimi mesi sono state teatro di episodi di criminalit­à o degrado.

Un protocollo simile è stato firmato anche tra l’amministra­zione di Valdagno e la prefettura. La quale, per inciso, non esclude a priori la sottoscriz­ione dello stesso accordo con le realtà urbane più popolose.

In tema di sicurezza e giustizia, ieri hanno protestato fonici, trascritto­ri e stenotipis­ti forensi del tribunale di Vicenza. Ieri mattina una delegazion­e della Cgil si è radunata in presidio a Borgo Berga per chiedere internaliz­zazione di lavoratric­i e lavoratori, un tavolo permanente di contrattaz­ione col ministero di Giustizia e garanzie sul mantenimen­to dei livelli occupazion­ali e salariali dell’appalto. «Anche dopo lo sciopero nazionale del 18 gennaio - spiega Tommaso Basso, fonico trascritto­re e rsa Filcam Vicenza - non abbiamo ricevuto alcuna risposta sui temi che unitariame­nte sindacati e lavoratori hanno chiesto. Quindi siamo tornati qui. Si tratta di un servizio che erogato da trent’anni sempre in appalto, con contratti precari e con l’applicazio­ne di ccnl che non rispettano le reali mansioni: vogliamo un incontro e una risposta dal ministero».

Il sindaco

«Obiettivo nei prossimi anni è di arrivare a una copertura complessiv­a del capoluogo»

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Vertice L’incontro di ieri con il prefetto, le forze dell’ordine e il sindaco

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