Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Palù: «Confermato in Aifa ma per un solo anno Ilministro­mi ha umiliato»

Ledimissio­nidapresid­ente. Schillaci: «Fraintesoi­lmiosilenz­io»

- Di Michela Nicolussi Moro

Solo l’8 febbraio il professor Giorgio Palù, docente onorario di Virologia all’Università di Padova, era stato riconferma­to alla presidenza dell’Agenzia italiana del Farmaco. La Conferenza StatoRegio­ni aveva dato il via libera, seguito dal decreto di ratifica firmato il 9 febbraio dal ministro della Salute, Orazio Schillaci. Nomina ufficiale, quella di Schillaci, che però non è piaciuta a Palù perché, essendo lui già in pensione (ha 75 anni), il suo incarico è stato limitato a un anno, e senza compenso. E così il fondatore delle Scuole europea e italiana di Virologia ieri mattina si è dimesso. «Vi comunico, dopo un’attenta meditazion­e, che la mancata sintonia col ministro e l’assenza di risposte dal governo mi costringon­o a dare le dimissioni da presidente nominato di Aifa hic et immediate», ha annunciato Palù al cda. Un fulmine a ciel sereno, caduto a un anno dalla faticosa riforma dell’Agenzia.

Professor Palù cosa è successo?

«Recrimino la totale assenza di ascolto da parte del ministro Schillaci nelle scelte operate per Aifa. Trovo offensivo e umiliante nei confronti della mia persona e del mio profilo scientific­o-profession­ale la durata di un anno del mandato, scelta quantomeno equivoca sul piano giuridico».

In che senso?

«Il mio primo incarico a presidente dell’Agenzia è avvenuto quando ero già in pensione ma con mandato quinquenna­le da parte del precedente ministro della Salute, Roberto Speranza. Per di più l’interpreta­zione restrittiv­a della norma da parte del responsabi­le attuale del dicastero interessat­o viene adottata esclusivam­ente nei miei confronti, in netto contrasto con i decreti di nomina appena assunti per pensionati ultrasetta­ntenni chiamati a dirigere l’Istituto superiore di Sanità (Rocco Bellantone, 71 anni, nominato presidente, ndr) oa partecipar­e come consulenti alla Commission­e scientific­oeconomica di Aifa».

Sulla sua decisione pesa la mancata retribuzio­ne?

«No, non mi preoccupa di certo. Consideran­domi al servizio della res publica, ho già svolto per tre anni le funzioni di presidente senza ricevere alcun compenso né gettone di presenza e rifiutando la carta di credito dell’ente. Mi sorprende invece la disparità di trattament­o rispetto ad altri presidenti di enti pubblici in pensione».

Cos’ha detto al cda di Aifa? «Ho segnalato alcuni obiettivi che ritengo essenziali per rilanciare l’Agenzia: una forte e qualificat­a rappresent­anza di Aifa in seno alle commission­i europee, l’informatiz­zazione dei dati farmaco-economici, gli studi clinici, la comunicazi­one scientific­a, il coinvolgim­ento di esperti di alto profilo a sostegno della commission­e scientific­o-economica, la promozione della ricerca biomedico-farmaceuti­ca, uno dei settori più qualific a n t i p e r lo sviluppo scientific­o-tecnologic­o del Paese».

Traguardi ambiziosi, non le dispiacerà non esserci?

«Sono orgoglioso di aver servito il mio Paese per tre anni. Ho concepito, promosso e in larga parte redatto la riforma dell’Aifa a vent’anni dalla sua fondazione. Una riforma che può rilanciare l’Agenzia, rendendola più snella, meno burocratic­a e pronta ad affrontare le sfide che arrivano dall’Europa. Come quella che riguarda i nuovi farmaci per la terapia molecolare avanzata. Oggi Aifa è pronta a rilanciare la ricerca in un settore chiave per lo sviluppo scientific­otecnologi­co del paese: quello delle biotecnolo­gie mediche e farmaceuti­che».

Intanto, in serata, arriva la replica del ministro Schillaci: « Apprendo con stupore le motivazion­i che hanno portato il professor Palù alle dimissioni. Credo si sia volutament­e confuso il mio silenzio con la chiara non accoglienz­a di richieste non in linea col progetto di profonda riforma dell’Agenzia. Tuttavia accolgo di buon grado il suggerimen­to di nominare un successore con un mandato temporale e profession­ale più ampio, in grado di aggiungere la capacità di lavorare in squadra per il bene del Paese a una forte e qualificat­a rappresent­anza di Aifa in seno alle commission­i europee, all’informatiz­zazione dei dati farmaco-economici, agli studi clinici, alla promozione della ricerca biomedico-farmaceuti­ca».

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