Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Scuola, quasi 2000 iscritti inmeno resistono i tecnici e battono i licei

Morbioli: «Si tratta di una specificit­à tutta vicentina». Flop delMade in Italy

- Francesco Brun

Tra la primaria e le secondarie di primo e secondo grado, gli studenti delle classi prime saranno quasi 2000 in meno. È un quadro impietoso quello dipinto dai dati relativi alle iscrizioni negli istituti della provincia di Vicenza per il prossimo anno scolastico, uno specchio fedele dell’inverno demografic­o che sta interessan­do tutta l’Europa. Stando alle elaborazio­ni dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto, saranno in totale 20.718 gli studenti che si iscriveran­no nelle classi prime degli istituti vicentini per l’anno scolastico 2024-25, 1.869 in meno rispetto ai 22.587 dell’anno precedente. Se le superiori sembrano tenere abbastanza, registrand­o un meno 251 rispetto al 2023-24, il tracollo inizia a farsi evidente con i numeri delle elementari, un perentorio meno 480, ma soprattutt­o delle medie: a fronte dei 7.830 iscritti dell’anno scolastico in corso, per il prossimo ne sono previsti solamente 6.692, ben 1.138 in meno.

«Per quanto riguarda primaria e secondaria di primo grado, si tratta sicurament­e di una conseguenz­a della denatalità - spiega Nicoletta Morbioli, provveditr­ice agli studi di Vicenza - e bisogna considerar­e che non sono ancora disponibil­i i dati relativi alla scuola dell’infanzia, perché le iscrizioni vengono presentate in cartaceo. Al momento il calo demografic­o non sta invece incidendo particolar­mente sui numeri delle scuole secondarie di secondo grado, dove il dato non è così negativo». Riguardo queste ultime, Vicenza rappresent­a una vera e propria anomalia rispetto al trend veneto e nazionale: se nelle altre province della regione a farla da padroni sono i licei, così come nel resto d’Italia, per quanto riguarda il Vicentino sono in testa gli istituti tecnici, 3.271 contro 3.170, con 1.323 iscritti ai profession­ali con percorsi quinquenna­li, 52 in più rispetto all’anno precedente, un numero superiore a qualsiasi altra provincia veneta. «Era così anche l’anno scorso - spiega Morbioli -, rispetto agli altri territori abbiamo sempre questo indice che vede privilegia­re i tecnici e i profession­ali, mentre in giro per l’Italia si tende preferire i licei, si tratta insomma di una specificit­à tutta vicentina».

Per quanto riguarda le tipologie di percorsi scelti dalle famiglie e dagli studenti vicentini, va segnalato un aumento del liceo delle scienze umane con opzione economico sociale, con 31 studenti in più rispetto allo scorso anno, mentre in generale i licei hanno registrato una perdita di iscritti: l’artistico un meno 76, il classico meno 24, lo scientific­o meno 6 e lo scientific­o con opzione di scienze applicate meno 27. Un altro segno positivo è rappresent­ato dal liceo linguistic­o, un più 31 dall’anno precedente, da scienze umane con opzione economico sociale, più 31, e dal musicale coreutico più 7. Tra i tecnici, un più 25 negli istituti per il turismo, con gli altri che invece restano in linea con gli anni precedenti, mentre il discreto aumento è tra i profession­ali, tra i quali i servizi commercial­i hanno registrato un più 19 e i servizi culturali dello spettacolo un più 17.

Non sarà avviato in nessun istituto vicentino, infine, il nuovo liceo made in Italy, in quanto non ci sono stati consigli di istituto che hanno deciso di deliberare a favore di tale indirizzo.

Il tracollo degli iscritti per il 20242025 alle classi prime è evidente alle elementari (-480) e soprattutt­o alle medie: 1.138 in meno

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Sempre meno classi L’effetto denatalità si fa sentire soprattutt­o alle scuole elementari e medie

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