Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Electrolux, Ursomette sul tavolo gli incentivi per i nuovi investimenti
Crisi aziendali, confermato lo stop di Nara camicie: 20 esuberi
Electrolux e Speedline, ma anche Nara Camicie e Thun. Il pacchetto di aziende che per i loro affanni sono all’ordine del giorno nelle stanze di trattativa sindacali, regionali e ministeriali, è piuttosto nutrito ed a tenere banco ieri è stato soprattutto l’appuntamento al ministero del Made in Italy dedicato all’elettrodomestico nazionale.
È un tema che prende senz’altro spunto dall’esercizio della Golden Power da parte del governo in relazione alla recente acqui s izione di Whirlpool da parte dei turchi di Arcelik e che ha indotto l’esecutivo ad insediare un tavolo permanente sul comparto del bianco. Automatico il passaggio alla discussione in corso su Electrolux, colosso svedese che ha avviato le procedure per il licenziamento di 164 «colletti bianchi» nei suoi stabilimenti italiani (30 nella sede veneta di Susegana) engli
tro un pacchetto previsto di 373 esuberi. Urso ha riconvocato un incontro per il 12 marzo, data che rende perciò interlocutorio il confronto tra azienda e sindacati già in programma per il 4. I sindacati chiedono una riduzione delle unità interessate dalla ristrutturazione e un sensibile innalzamento dell’incentivo all’esodo volontario, proposto da Electrolux in 72 mila euro
giudicato dai lavoratori troppo esiguo. Se entro il 20 marzo non si trovasse un’intesa, il dossier passerebbe di competenza al ministero del Lavoro, data la presenza sovraregionale della società.
«Dopo il tavolo di settore, organizzeremo un confronto con Regioni e sindacati sulla vertenza Electrolux; sarà il momento in cui potremo capire meglio come realizzare interventi a sostegno della produzione e del lavoro di questa importante azienda italiana», ha affermato Urso, parlando di Electrolux come di un caso «diverso» rispetto a Whirlpool.
Passando al settore componentistica auto, anche sul versante di Speedline l’incontro di ieri tra le parti al ministero, alla presenza dell’Unità di crisi della Regione, ha portato a fissare nuove date di confronto il 6 ed il 18 marzo. Le preoccupazioni che ricadono sui 220 dipendenti di Santa Maria di Sala (Venezia) sono legate ad una (per certi versi) incomprensibile criticità nella gestione dell’azienda da parte di Callista, il fondo tedesco da poco subentrato ai precedenti proprietari, gli svizzeri di Ronal, intenzionato a chiudere il sito produttivo veneziano.
E sempre nello stesso comune insiste un altro caso di cui si sta occupando l’organismo regionale, ossia l’annuncio di Passaggio Obbligato, titolare del marchio Nara Camicie oggi Nara Milano, di interrompere le produz ioni . Questo, secondo lemotivazioni dell’azienda, a causa del mancato raggiungimento dei risultati attesi al momento dell’acquisizione, nel 2021, da Fenicia (Camicissima). La forza lavoro posta in discussione corrisponde ad una ventina di addetti.
C’è infine il dossier di Thun, il marchio altoatesino degli articoli da decoro che, all’inizio di gennaio, aveva comunicato la decisione di licenziare 76 addetti nei negozi italiani, tra cui quelli dei negozi del centro commerciale Valecenter, di Marcon (Venezia) e di Thiene (Vicenza). Per i sindacati, che hanno incontrato l’azienda due giorni fa, Thun avrebbe previsto un pacchetto di ricollocamenti considerati inaccettabili, offrendo ai dipendenti di continuare a lavorare, ma in sedi più lontane e per orari ridotti. I sindacati contano su risultati più incoraggianti in un prossimo incontro prefigurando, in caso contrario, l’ingresso in stato di agitazione.