Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Lanciareir­agazzièiln­ostroscude­tto»

Nicolin: «IlVicenzad­eivicentin­i? Abbiamolav­oratotanto, credochepe­r i tifosi siaunasodd­isfazione»

- Di Luisa Nicoli Progetto delle società ge-

Michele Nicolin, responsabi­le del settore giovanile del Vicenza, sabato a Meda nell’undici titolare quattro dei vostri ragazzi: Fantoni, Sandon, Tronchin e Talarico.

«Per noi è qualcosa di importante, a livello di società, dirigenzia­le e settore giovanile, ma la cosa più bella è che sia una soddisfazi­one per i vicentini, che lo vivano come qualcosa di straordina­rio».

Dietro c’è tanto lavoro.

«Sì, e soprattutt­o un principio: non volere nel settore giovanile, anche se abbiamo vinto tanto in questi anni, vincere per forza ma portare avanti il talento nella sua globalità, tecnico ma anche fisico, morale, mentale, emozionale. Sul fisico di Talarico qualcuno avrebbe potuto dire: non è quel profilo che possa arrivare in alto. Io invece l’ho soprannomi­nato già da ragazzino “un piccolo Barella” perché mi ricordava lui, quando è passato dalla Primavera del Cagliari al Como e in nazionale e si diceva: però è alto un metro e 68. Dobbiamo sempre fare attenzione a tutti. E questi ragazzi muoiono per questa maglia».

Altri in prestito stanno facendo bene, come Cester alla Torres.

«Infatti, e poi Alessio in prestito alla Roma convocato anche in prima squadra da Mourinho, poi purtroppo ha avuto un doppio infortunio, o Corradi all’Hellas Verona, titolare in nazionale Under 19. Ce ne sono diversi che stanno facendo bene. La politica è questa: tenere chi ha piacere di giocare al Menti, di avere questa maglia addosso».

La scorsa estate due finali scudetto con U17 e U16 e un titolo.

«Per la prima volta abbiamo portato a casa uno scudetto di categoria, adesso speriamo che di questi giocatori qualcuno possa fare un qualcosa di importante nel suo percorso».

Quanto è importante avere in prima squadra un allenatore come Stefano Vecchi che crede nei giovani?

«Lo conosco da una vita, da quando allenava la Primavera dell’Inter. Abbiamo una filosofia molto simile e lui arrivato a Vicenza ha dato un messaggio forte ai giovani: siete dentro al progetto, che è sempre stato il suo credo. E non mette mai da parte una parola chiave, e questo gli rende onore, che è il merito: lui sceglie sempre per merito».

melle, una cinquantin­a del territorio, circa 9.000 tesserati, di cui quasi 8.000 di settore giovanile.

«È un altro scudetto. Quando siamo arrivati c’era in una situazione imbarazzan­te, cioè società del territorio che preferivan­o non dare giocatori al Vicenza. Il progetto società gemelle è una delle cose piu belle, uno dei punti cardini del settore giovanile. Va dato merito alla proprietà, a Renzo e Stefano Rosso: abbiamo riconquist­ato il territorio con onestà, certezze e concretame­nte offrendo qualcosa».

Incontro formativo qualche giorno fa con Maurizio Viscidi, coordinato­re nazionali giovanili Club Italia, con 250 tecnici del territorio.

«È stato fantastico. In cinque anni e mezzo abbiamo fatto centinaia di incontri di formazione, attività in campo e in aula, ospitalità alle società, presenze allo stadio di bambini delle società gemelle e delle scuole. È un’offerta che il Vicenza fa in modo gratuito perché lo fa con sentimento e con cuore, perché ci crede».

Il responsabi­le del vivaio Va datomerito al patron Rosso, attraverso le società satellite abbiamo riconquist­ato il territorio

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(LR Vicenza) Gioia Thomas Sandon dopo il gol alla Pro Vercelli

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