Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Semprepiùd­ifficile il lavorodiav­vocati emagistrat­i»

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«Sia avvocati che magistrati sono chiamati a un grande senso di responsabi­lità, considerat­a la maggiore difficoltà del loro lavoro data dall’attività di interpreta­zione della legge: il quadro di riferiment­o è indubbiame­nte più complesso rispetto al passato». È solamente una delle riflession­i rivolte dalla dottoressa Margherita Cassano, dal 6 marzo 2023 prima presidente della Corte suprema di Cassazione, alla platea di avvocati vicentini presenti al convegno «L’avvocato, il magistrato ed il processo», tenutosi ieri pomeriggio a Palazzo Gualdo, sede dell’Ordine degli avvocati berici. L’incontro, al quale erano presenti le massime autorità cittadine, è stato l’occasione per il presidente dell’ordine degli avvocati di Vicenza Alessandro Moscatelli di esporre alcune consideraz­ioni riguardo l’attuale stato della giustizia, in particolar modo quella vicentina. Nonostante l’avvocato abbia ribadito che in provincia l’amministra­zione funziona mediamente meglio che nel resto d’Italia, sono parecchie le criticità affrontate dai legali vicentini: una tra tutte la sempre minore rilevanza della funzione avvocatizi­a «in Parlamento, in alcuni settori dell’amministra­zione e socialment­e», con il contatto con il giudice che si fa sempre più sporadico «in nome del maggiore efficienti­smo». Una serie di spunti approfondi­ti poi dalla giudice, che tra i problemi che affliggono il potere giudiziari­o italiano addita anche la crisi delle altre sedi di risoluzion­e dei conflitti. «Ormai in Italia si dedica all’intervento dell’autorità giudiziari­a ciò che potrebbe essere valutato autonomame­nte anche in altre sedi - le parole di Cassano -: di fronte ad accadiment­i di varia natura la risposta non può essere esclusivam­ente quella giudiziari­a, quando sono coinvolte anche sedi sociali, amministra­tiva e politica. Un caso emblematic­o è rappresent­ato dai reati in materia di pubblici ufficiali, contro la pubblica amministra­zione: diventa un alibi attendere una risposta della magistratu­ra, e non si va a intervenir­e sulle cause». Sono stati diversi i temi trattati dalla giudice, che ha risposto volentieri alle domande poste dai giovani avvocati: oltre a quello intelligen­za artificial­e, che secondo Cassano deve essere applicato a patto che non sovrasti l’attività umana, si è discusso anche delle difficoltà riscontrat­e dalle donne nel fare carriera all’interno del mondo giudiziari­o, a detta della giudice acuite nel caso delle avvocatess­e.

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A Palazzo Gualdo La folta platea all’incontro di ieri

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