Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Dietrofront sul ponte di Debba: verso l’ok al progetto della Provincia
Dopo 9mesi il Comune potrebbe sciogliere le riserve: sì al nuovo viadotto da 20milioni
Nuovo ponte di Debba, da mercoledì mattina la Provincia, titolare del progetto e dei finanziamenti, forse potrà riprendere il lavoro sul progetto esecutivo. Da mercoledì, appunto. Perché martedì sera, in Consiglio comunale, il dibattito chiesto dal centrodestra per fare il punto della situazione spingerà verosimilmente l’amministrazione a dare atto della circostanza che al progetto sul nuovo viadotto non ci sono alternative.
A mettere la parola fine all’idea veicolata in campagna elettorale di intervenire sul vecchio ponte Ottocentesco, restaurandolo, ampliandolo per renderlo percorribile dai mezzi a doppio senso di marcia, c’è una cifra che va dai 22 ai 25 milioni di euro. Una somma che deriva da una stima degli uffici comunali sulla possibilità di inseguire i desiderata tenendo però conto dei parametri costruttivi del Genio Civile e dell’Autorità di bacino. Una cifra, ancora, che sarebbe un onere esclusivo di Palazzo Trissino. Mentre la spesa prevista per il nuovo viadotto vede la compartecipazione finanziaria del Comune per un importo decisamente inferiore nell’ambito un totale complessivo di lavori per meno di 20 milioni. Insomma, mancano le condizioni, mancano le risorse finanziarie. Per sovrappiù, sotto il profilo ambientale, l’alternativa sarebbe più impattante rispetto al nuovo viadotto sul Bacchiglione.
Sullo sfondo nove mesi di limbo. Palazzo Trissino, in realtà, aveva già dato il via libera durante l’amministrazione di centrodestra. Aspetto che non è bastato al presidente della Provincia Andrea Nardin che ha avvallato l’intenzione del centrosinistra in città di prendere tempo per trovare soluzioni alternative salvo poi, poche settimane fa, chiedere al Comune di accelerare i tempi. Con, nel frattempo, la narrazione arricchirsi dei malumori delle associazioni economiche di categoria che da anni spingono per risolvere i problemi di viabilità nell’area.
Il problema sembra essere soprattutto politico considerato che il messaggio lanciato durante la campagna elettorale accreditava la possibilità di un’alternativa. Mentre martedì l’amministrazione si troverà a rendere conto agli elettori e soprattutto alle forze di coalizione più a sinistra dell’impossibilità proprio di proseguire sull’alternativa. Segnali in questo senso, di un clima di tensione, sono arrivate poche settimane fa durante un vertice di maggioranza declinato proprio sul progetto del nuovo viadotto.
Da quanto emerge a un paio di giorni dal dibattito l’unica leva che sarà utilizzata dalla maggioranza punterà sull’accusa al centrodestra di avere lasciato un affaire incompiuto giacché sul secondo stralcio, il tratto che dalla rotatoria di San Pietro Intrigogna porta al casello di Vicenza Est, esiste solo la disponibilità di Autostrade per l’Italia di finanziare l’opera ma non esiste un progetto. Intanto, tra meno di sei mesi, scadrà l’affitto del ponte provvisorio installato a ridosso di quello Ottocentesco chiuso per ragioni di sicurezza.