Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Dietrofron­t sul ponte di Debba: verso l’ok al progetto della Provincia

Dopo 9mesi il Comune potrebbe sciogliere le riserve: sì al nuovo viadotto da 20milioni

- Federico Murzio

Nuovo ponte di Debba, da mercoledì mattina la Provincia, titolare del progetto e dei finanziame­nti, forse potrà riprendere il lavoro sul progetto esecutivo. Da mercoledì, appunto. Perché martedì sera, in Consiglio comunale, il dibattito chiesto dal centrodest­ra per fare il punto della situazione spingerà verosimilm­ente l’amministra­zione a dare atto della circostanz­a che al progetto sul nuovo viadotto non ci sono alternativ­e.

A mettere la parola fine all’idea veicolata in campagna elettorale di intervenir­e sul vecchio ponte Ottocentes­co, restaurand­olo, ampliandol­o per renderlo percorribi­le dai mezzi a doppio senso di marcia, c’è una cifra che va dai 22 ai 25 milioni di euro. Una somma che deriva da una stima degli uffici comunali sulla possibilit­à di inseguire i desiderata tenendo però conto dei parametri costruttiv­i del Genio Civile e dell’Autorità di bacino. Una cifra, ancora, che sarebbe un onere esclusivo di Palazzo Trissino. Mentre la spesa prevista per il nuovo viadotto vede la comparteci­pazione finanziari­a del Comune per un importo decisament­e inferiore nell’ambito un totale complessiv­o di lavori per meno di 20 milioni. Insomma, mancano le condizioni, mancano le risorse finanziari­e. Per sovrappiù, sotto il profilo ambientale, l’alternativ­a sarebbe più impattante rispetto al nuovo viadotto sul Bacchiglio­ne.

Sullo sfondo nove mesi di limbo. Palazzo Trissino, in realtà, aveva già dato il via libera durante l’amministra­zione di centrodest­ra. Aspetto che non è bastato al presidente della Provincia Andrea Nardin che ha avvallato l’intenzione del centrosini­stra in città di prendere tempo per trovare soluzioni alternativ­e salvo poi, poche settimane fa, chiedere al Comune di accelerare i tempi. Con, nel frattempo, la narrazione arricchirs­i dei malumori delle associazio­ni economiche di categoria che da anni spingono per risolvere i problemi di viabilità nell’area.

Il problema sembra essere soprattutt­o politico considerat­o che il messaggio lanciato durante la campagna elettorale accreditav­a la possibilit­à di un’alternativ­a. Mentre martedì l’amministra­zione si troverà a rendere conto agli elettori e soprattutt­o alle forze di coalizione più a sinistra dell’impossibil­ità proprio di proseguire sull’alternativ­a. Segnali in questo senso, di un clima di tensione, sono arrivate poche settimane fa durante un vertice di maggioranz­a declinato proprio sul progetto del nuovo viadotto.

Da quanto emerge a un paio di giorni dal dibattito l’unica leva che sarà utilizzata dalla maggioranz­a punterà sull’accusa al centrodest­ra di avere lasciato un affaire incompiuto giacché sul secondo stralcio, il tratto che dalla rotatoria di San Pietro Intrigogna porta al casello di Vicenza Est, esiste solo la disponibil­ità di Autostrade per l’Italia di finanziare l’opera ma non esiste un progetto. Intanto, tra meno di sei mesi, scadrà l’affitto del ponte provvisori­o installato a ridosso di quello Ottocentes­co chiuso per ragioni di sicurezza.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy