Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Faida sindaco-medico, Valdastico si divide «Il suo rientro, un insulto». «No, è bravo»
L’incarico riassegnato al dottor Basal spacca il paese. Il primo cittadino Sartori tira dritto: «Non lo vogliamo» La replica: «Quel postomi spetta». L’autrice delle segnalazioni: «Umiliati dall’Usl». Ma altri: «Lo aspettiamo»
VALDASTICO Il piccolo paese di Valdastico è diviso a metà. C’è chi è felice che il medico di base Jamal Basal torni ad essere il proprio dottore, e c’è chi invece sostiene il sindaco Claudio Sartori, che con tutte le sue forze sta tentando di ostacolare il suo insediamento. Il primo cittadino ha già cambiato le tre serrature dell’ambulatorio e ora minaccia di murarlo. Intanto si è già munito di carta e penna, raccogliendo più firme possibili che possano sostenerlo nella battaglia contro Basal: «Sto avendo una buona risposta - ha detto il sindaco -, conto di arrivare a 500 firmatari. Il medico continua a dire che lui ha 200 firmatari a suo sostegno, a me risulta che siano 25. Una bella differenza. Credo, inoltre, che se tornasse a raccogliere ora le firme (dato che le sue risalgono al 2022) non arriverebbe nemmeno 25».
Questa è la seconda battaglia contro il dottore: la prima si era conclusa nel dicembre 2022, quando il contratto come medico di base (iniziato nel 2019) era terminato e Basal era stato mandato a Torrebelvicino. Il suo allontanamento era avvenuto in un momento di forte tensione, quando al sindaco erano state consegnate 16 segnalazioni di cittadini che lamentavano la scarsa professionalità del dottore, a cui si sarebbero aggiunte delle altre critiche. Era stato accusato di non voler visitare le donne, di commettere errori nelle ricette e di non collaborare con direttrice e vicedirettrice della casa di riposo del paese. Accuse pesanti che il dottor Jamal ha sempre rigettato. Tuttavia, quando lunedì l’Usl 7 Pedemontana ha riassegnato l’incarico di medico di base di Valdastico al dottor Basal è scoppiato di nuovo il caos. L’azienda ospedaliera, però, si difende dicendo che è lui essere il medico
avente diritto secondo il punteggio nella graduatoria aziendale. La sua nomina è stata definita dall’Usl «un atto dovuto» anche perché a suo carico «non è vi è stato e non vi è alcun provvedimento da parte dell’Ordine dei Medici né alcuna denuncia formale alle forze dell’ordine» ha dichiarato l’azienda sanitaria.
Ad intervenire sulla questione c’è anche Antonietta Righele, la cittadina di Valdastico che si è occupata di raccogliere le relazioni contro il medico, poi consegnate in Comune: «Ho molta stima per il mio sindaco, sono dalla sua parte al mille per mille e sono dalla parte anche di tutte quelle famiglie che a causa del dottore hanno subìto deho gli spiacevoli fatti. Sono io che personalmente ho raccolto e scritto al computer quelle 16 segnalazioni. Sono schifata dal comportamento della Usl che ce lo ha mandato di nuovo, potevano fare degli approfondimenti sulla sua posizione. Noi non siamo pezze da piedi. Stiamo subendo una grossa umiliazione. Non hanno preso nemmeno in considerazione che su di lui hanno indagato i carabinieri del nucleo antisofisticazione e sanità di Padova, con cui io stessa parlato per un paio d’ore. Le mie dichiarazioni sono poi state mandate alla procura di Vicenza, al direttore dell’Usl Carlo Bramezza e al presidente della conferenza dei sindaci di Santorso Franco Balzi, che ci ha aiutato molto».
Nel frattempo il dottore israeliano cristiano Jamal Basal continua a ribadire che tornerà, « sicuramente comincio lavorare dal primo marzo - ha detto -. E questo è già stato deciso, perché io l’incarico a Valdastico ce l’ho. Se il sindaco non mi darà l’ambulatorio allora aprirò per conto mio. Intanto comincerò a visitare nel mio vecchio ambulatorio di Arsiero e per 15 giorni andrò a domicilio a Valdastico. Poi vediamo». E qualcuno, tra i cittadini di Valdastico, è effettivamente contento che il medico torni in paese. «È un bravo professionista - commenta Daniela Meneghini - e una persona corretta, da lui ho sempre ricevuto aiuto. Per me il suo ritorno va bene, ne sono felice. Mi dispiace molto per quello che sta succedendo e spero che si risolva in maniera positiva. Sono contenta che torni, anche perché finalmente riavrò un medico, quello che non ho avuto negli ultimi mesi».
Sulla stessa linea d’onda è anche un’altra cittadina, Luigina Marzari: «Io non posso che ringraziare il dottor Jamal Basal per come ha curato e seguito mio marito Giorgio. È un uomo premuroso e sempre disponibile, a qualsiasi ora del giorno e della notte, sabato e domenica compresi. Noi non possiamo che dire: buon ritorno dottore!».
Anche il cittadino Valter Pretto ha definito il dottor Basal «un ottimo ricercatore e studioso». Ed ora non resta che attendere cosa accadrà il primo marzo.
AntoniettaRighele L’azienda sanitaria non ha fatto le verifiche necessarie, non siamo una pezza da piedi