Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Furti e rapine, varato un bando per dotare i negozi di telecamere
L’Ascomeroga un fondo da 130mila euro: «Copriràmetà della spesa sostenuta dai titolari»
I commercianti si rimboccano le maniche. La spinta, in tema di sicurezza, è data dal silenzio degli stessi in seguito alla domanda posta qualche mese fa da prefettura e questura. Le quali, davanti a porte di legno d’anteguerra scassinate o serramenti forzati ancora più vecchi, chiesero: «Ma voi cosa fate per difendervi?». Si parla naturalmente di difesa passiva, che va dalle porte blindate alle telecamere. Il risultato dell’imbarazzo iniziale si sta traducendo in un bando della Camera di Commercio per incentivare l’installazione di nuovi impianti di videosorveglianza e antirapina. L’agevolazione, spiega il presidente di Confcommercio Nicola Piccolo, «si tradurrà in una copertura di almeno metà della spesa sostenuta dall’operatore». Il valore del bando, oggi, sembra fermarsi a 130 mila euro. Fermo restando che «raccogliendo risorse dagli avanzi di bilancio potremmo arrivare a
250 mila euro, la cifra che riteniamo idonea per definire l’efficacia dell’iniziativa» aggiunge Piccolo. Il quale porta l’esempio di una spesa media. «Un impianto basico senza particolari collegamenti - osserva - va dai duemila ai 2.500 euro d’imponibile per un una struttura di vendita di circa 70 metri quadri». Questo per quanto concerne la videosorveglianza. L’idea dei collegamenti dei sistemi di video allarme antirapina avviene invece sulla scorta di un protocol lo f i rma to l a s cor s a settimana a Roma tra il ministero dell’Interno e Confcommercio nazionale. Ernesto Boschiero, direttore di Confcommercio Vicenza, mette le mani avanti a fronte all’ampio ventaglio di «aspetti burocratici, legate anche alla privacy per clienti e dipendenti, che la videosorveglianza e l’antirapina comportano. Ci sono elementi tecnici da definire».
L’iniziativa è parte di un pacchetto di proposte (sportello sicurezza, un numero dedicato alle segnalazioni, l’istituzione di un fondo franchigia con il Comune, per esempio) che Confcommercio ha messo nero su bianco nelle ultime settimane. E se da un lato il bando videosorveglianza offre un cambiamento di approccio anche nei rapporti con le istituzioni (pochi mesi fa i commercianti chiesero di fatto fondi pubblici per incrementare gli impianti nelle loro attività private), dall’altro il bando ha anche altri risvolti. Il primo parla della circostanza che avendo per criterio i codici Ateco (una sequenza alfanumerica che identifica un’attività economica) al bando potranno partecipare non solo le piccole botteghe ma anche i «mass market», le catene per intenderci, che tradizionalmente hanno alle spalle risorse economiche maggiori. Il secondo risvolto parla dei collegamenti antirapina, che consentiranno interventi delle forze dell’ordine pressoché in tempi brevi. E contestualmente consentiranno un monitoraggio puntuale di questa tipologia di crimine. Che non sempre è denunciata.
L’iniziativa
Fa parte di un pacchetto di proposte contro il fenomeno della criminalità in città