Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
L’incubo dei fiumi inattesadellapiena
Allagamenti, danniecaosincittàeprovincia: oggiilpiccodelBacchiglione MailveroproblemaèilRetrone: «Nondisponedibaciniedesondasubito»
È l’incubo che si ripete. I 92,6 millimetri di pioggia caduti tra lunedì e le 20 di ieri sconvolgono la vita della città, con il livello idrometrico del Retrone che supera i 3 metri e quello del Bacchiglione che va oltre i 4. È l’incubo che si ripete, quello dell’alluvione del 2010. E pare che non ci sia nulla da fare. D’altra parte il Piano emergenze si fonda sui valori del Bacchiglione in base a una storicità di problemi. Ma a preoccupare, a ragion veduta, nelle ultime quarantotto ore è stato invece il Retrone che ha rivelato un nuovo fronte innescato da una rete secondaria idrografica di torrenti e corsi d’acqua andata in crisi. La piena del Bacchiglione è prevista questa mattina incrementando le preoccupazioni.
Oggi scuole chiuse in tutta la città e in altri paesi del Vicentino; oltre 70 i centri operativi comunali attivati in provincia. In quello di contra’ Soccorso Soccorsetto, a Vicenza, nel Comando della polizia locale, l’attività è frenetica e l’invito a spostarsi solo se necessario da parte degli amministratori assume i caratteri di un ritornello.
La pioggia incessante che non ha offerto tregua se non per pochi minuti ha causato danni e disagi in tutta la provincia. Nella zona collinare di Valdagno, per dire, la strada che dalle ex scuole dei Novella va verso contrada Massegnan è stata chiusa per un cedimento. Ma è solo un esempio.
I timori più grandi sono in città. Strada Bertesina, dall’incrocio con viale della Scola alla rotatoria con via Aldo Moro, è stato il primo tratto viario a essere chiuso per allagamenti. A mezzogiorno, a essere interdette al passaggio anche strada Settecà e altre vie di quartiere allagate; chiusi i parchi, una scuola primaria (l’«Arnaldi») e una materna (la «Molino»). A mezzogiorno, ancora, sacchi di sabbia, panconi e paratie erano già posizionati sui ponti, sugli argini a rischio e in tutte quelle aree storicamente sensibili del centro storico.
In viale Fusinato, piazza Matteotti e contra’ Santi Apostoli, per esempio, ma anche a ponte degli Angeli e viale Giuriolo. A mezzogiorno, nei quartieri osservati speciali toccati dai fiumi, pattuglie della polizia locale erano già passate con il megafono per avvertire, tra le altre cose, di spostare le auto o altri beni dai garage. Nel tardo pomeriggio numerosi erano già allagati. A mezzogiorno, infine, i volontari della protezione civile erano già mobilitati, circa una quarantina di persone. Evacuata la Fiorentini, grossa azienda di fianco al Retrone, in località Nogarazza a Sant’Agostino.
Il Retrone dunque. «La criticità è riconducibile al fatto che non c’è stata la possibilità di deflusso delle acque da parte dei fossi nonostante le pulizie più volte eseguite - ricostruisce l’assessore alla protezione civile Matteo Tosetto -. E la criticità è sul Retrone, che attraversa i quartieri Ferrovieri e Sant’Agostino».
Il Retrone non ha un bacino di laminazione a tutela delle aree circostanti perché sfoga nella campagna o nel parco omonimo. «Uno dei problemi - dice Tosetto - è che a differenza del Bacchiglione che ha un aumento lento che parte da lontano, se piove tanto il Retrone aumenta subito». E l’incubo di una città attraversata da due fiumi e urbanizzata fino a ridosso degli argini si ripete.
La pioggia
Ne sono caduti 92,6 millimetri fra lunedì e ieri: le zone più colpite, la partita infrastrutture