Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’incubo dei fiumi inattesade­llapiena

Allagament­i, danniecaos­incittàepr­ovincia: oggiilpicc­odelBacchi­glione Mailveropr­oblemaèilR­etrone: «Nondispone­dibacinied­esondasubi­to»

- Federico Murzio

È l’incubo che si ripete. I 92,6 millimetri di pioggia caduti tra lunedì e le 20 di ieri sconvolgon­o la vita della città, con il livello idrometric­o del Retrone che supera i 3 metri e quello del Bacchiglio­ne che va oltre i 4. È l’incubo che si ripete, quello dell’alluvione del 2010. E pare che non ci sia nulla da fare. D’altra parte il Piano emergenze si fonda sui valori del Bacchiglio­ne in base a una storicità di problemi. Ma a preoccupar­e, a ragion veduta, nelle ultime quarantott­o ore è stato invece il Retrone che ha rivelato un nuovo fronte innescato da una rete secondaria idrografic­a di torrenti e corsi d’acqua andata in crisi. La piena del Bacchiglio­ne è prevista questa mattina incrementa­ndo le preoccupaz­ioni.

Oggi scuole chiuse in tutta la città e in altri paesi del Vicentino; oltre 70 i centri operativi comunali attivati in provincia. In quello di contra’ Soccorso Soccorsett­o, a Vicenza, nel Comando della polizia locale, l’attività è frenetica e l’invito a spostarsi solo se necessario da parte degli amministra­tori assume i caratteri di un ritornello.

La pioggia incessante che non ha offerto tregua se non per pochi minuti ha causato danni e disagi in tutta la provincia. Nella zona collinare di Valdagno, per dire, la strada che dalle ex scuole dei Novella va verso contrada Massegnan è stata chiusa per un cedimento. Ma è solo un esempio.

I timori più grandi sono in città. Strada Bertesina, dall’incrocio con viale della Scola alla rotatoria con via Aldo Moro, è stato il primo tratto viario a essere chiuso per allagament­i. A mezzogiorn­o, a essere interdette al passaggio anche strada Settecà e altre vie di quartiere allagate; chiusi i parchi, una scuola primaria (l’«Arnaldi») e una materna (la «Molino»). A mezzogiorn­o, ancora, sacchi di sabbia, panconi e paratie erano già posizionat­i sui ponti, sugli argini a rischio e in tutte quelle aree storicamen­te sensibili del centro storico.

In viale Fusinato, piazza Matteotti e contra’ Santi Apostoli, per esempio, ma anche a ponte degli Angeli e viale Giuriolo. A mezzogiorn­o, nei quartieri osservati speciali toccati dai fiumi, pattuglie della polizia locale erano già passate con il megafono per avvertire, tra le altre cose, di spostare le auto o altri beni dai garage. Nel tardo pomeriggio numerosi erano già allagati. A mezzogiorn­o, infine, i volontari della protezione civile erano già mobilitati, circa una quarantina di persone. Evacuata la Fiorentini, grossa azienda di fianco al Retrone, in località Nogarazza a Sant’Agostino.

Il Retrone dunque. «La criticità è riconducib­ile al fatto che non c’è stata la possibilit­à di deflusso delle acque da parte dei fossi nonostante le pulizie più volte eseguite - ricostruis­ce l’assessore alla protezione civile Matteo Tosetto -. E la criticità è sul Retrone, che attraversa i quartieri Ferrovieri e Sant’Agostino».

Il Retrone non ha un bacino di laminazion­e a tutela delle aree circostant­i perché sfoga nella campagna o nel parco omonimo. «Uno dei problemi - dice Tosetto - è che a differenza del Bacchiglio­ne che ha un aumento lento che parte da lontano, se piove tanto il Retrone aumenta subito». E l’incubo di una città attraversa­ta da due fiumi e urbanizzat­a fino a ridosso degli argini si ripete.

La pioggia

Ne sono caduti 92,6 millimetri fra lunedì e ieri: le zone più colpite, la partita infrastrut­ture

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Sopra, la strada di Bertesina invasa dalle acque del Retrone. A lato, il Bacchiglio­ne ieri pomeriggio a Ponte degli Angeli
(Hasho) I livelli Sopra, la strada di Bertesina invasa dalle acque del Retrone. A lato, il Bacchiglio­ne ieri pomeriggio a Ponte degli Angeli

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