Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Donateilmi­dolloperMa­rco»: lalineavai­ntilt

Il post di Zaia su uno studente diMontecch­io. L’Admo: «Telefono preso d’assalto»

- Mauro Della Valle

È bastato un post sulla pagina Facebook del presidente Zaia, ieri mattina verso le 10, per mandare in tilt nel giro di nemmeno un’ora i centralini della sede regionale veneta dell’Admo, l’associazio­ne donatori di midollo osseo con sede a Padova. « Una scuola media di Montecchio Maggiore ha lanciato un appello per Marco - è scritto nel post -, giovanissi­mo studente affetto da una grave malattia del sangue: necessita urgentemen­te di un trapianto di midollo osseo. Condividet­e!». Questo, in sintesi, l’appello di Zaia con alcune precisazio­ni sull’identikit del donatore (in buona salute, tra i 18 e i 35 anni e più di 50 chilogramm­i di peso) e un cellulare (389.9032196) da subito intasato, con la segreteria telefonica non più in grado di recepire messaggi. «Lo abbiamo chiamato “effetto Zaia” - dice la vicepresid­ente Admo Veneto, Paola Baiguera -. Ci ha fatto molto piacere che il presidente si sia speso per Marco ma allo stesso tempo ci dispiace per le tante persone alle quali non siamo riusciti a dare subito risposta».

D’altro canto, in poco tempo i like hanno superato quota 2 mila con centinaia di commenti e richieste alle quali Admo ha cercato di rispondere. «Come è correttame­nte scritto nel post - spiega Baiguera - solamente una persona su 100 mila è compatibil­e con chi è in attesa di un trapianto salvavita. Per cui è bene chiarire che non ci si può candidare per Marco, come molti hanno chiesto, ma ci si iscrive ad un registro nazionale donatori, scegliendo il luogo del prelievo, che può essere fatto sia tramite un prelievo di sangue, sia di saliva». «Tutti per Marco, Marco per tutti», è lo slogan con cui l’Admo sta cercando di sfruttare «l’effetto Zaia»: «Ogni anno ci sono 1.800 nuovi casi in Italia che

"Baiguera Purtroppo solo una persona su 100mila può essere compatibil­e

necessitan­o di trapianto di midollo osseo - precisa la vicepresid­ente-. Questo appello ci è sicurament­e di aiuto per sensibiliz­zare e informare soprattutt­o i giovani, dato che sono loro i soggetti migliori per la donazione. Qualcuno fa confusione tra midollo osseo e midollo spinale (per il quale non esistono trapianti, ndr.): il nostro è un trapianto di cellule staminali emopoietic­he che producono il sangue e che non sottopone il donatore ad alcun rischio. Marco sta attendendo ora di trovare il suo gemello genetico».

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