Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Maxi frode con dieci arresti Una cattura a Bassano
Operazione «Ultimo brindisi» della guardia di finanza di Catania, tra gli arrestati c’è anche un siciliano che abita a Bassano. L’uomo è coinvolto nel giro di affari che, secondo l’accusa, avrebbe illecitamente commercializzato bevande in Italia evadendo l’Iva. L’evasione equivale a circa 30 milioni di euro e per questa cifra, ieri, sono stati sequestrati beni a disposizione dei sospettati. In totale sono 30 gli indagati dalla procura, 6 dei quali sono ora in carcere e 4 ai domiciliari, accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla evasione e frode fiscale e a condotte plurime di bancarotta. Il resto degli indagati è stato sottoposto ad altre misure cautelari. A capo dell’associazione ci sarebbe Filippo Intelisano, incensurato di 41 anni, arrestato in aeroporto a Venezia mentre si dirigeva con la moglie a Dubai. Lui è il figlio del boss Giuseppe, esponente di spicco del clan Santapaola (ora in carcere a Sulmona). L’indagine, durata 2 anni, è stata realizzata sia attraverso intercettazioni telefoniche sia ambientali, senza dimenticare le indagini finanziarie e patrimoniali nei confronti delle 17 società di capitali coinvolte con sede a Catania, Messina, Padova e Roma e tutte operanti nel settore del commercio all’ingrosso e dettaglio di alimentari e bevande e del trasporto. Alla fine è stato portato a galla l’intricato meccanismo di frode, che avrebbe realizzato un volume di affari superiore ai 100 milioni di euro, evadendo quindi l’Iva per oltre 30 milioni.