Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Inizia la conta dei danni, interessate 2.700 persone
L’invito che giunge da Palazzo Trissino è documentare tutto, fotografare o realizzare video su tutto, tenere tutti gli scontrini. Perché se dovessero essere stanziate delle risorse per i ristori servono appunto le cosiddette «pezze di appoggio». Anche in questo caso, come peraltro tutta la vicenda maltempo, sono i condizionali a dettare il ritmo. L’emergenza, stando al Comitato operativo comunale, parla di 350 edifici interessati dagli allagamenti, raccontano di 2.700 persone interessate pari a circa 1.300 nuclei familiari. Da quanto si apprende la crisi degli ultimi giorni conta «solo» una persona evacuata che ha trovato ospitalità da familiari. Si tratta di una casa a Sant’Agostino sostanzialmente circondata dall’acqua dalla strada e dall’acqua dei campi agricoli. La persona interessata abitava al piano terra. Nello stesso terreno c’è anche un’altra famiglia che ha preferito non abbandonare la casa ma al Comune ha chiesto un rifornimento di pellet. Complessivamente il Coc ha raccolto 700 telefonate che si sono tradotte in poco meno di 300 interventi reali. Volontari e rami delle istituzioni pubbliche: si sono mobilitati un po’ tutti. E considerato volontari non commisurati all’emergenza creano più confusione che benefici, è stato rifiutato l’aiuto offerto dai militari Usa fin da martedì. Che nel cortese rifiuto ci sia stato anche un elemento di orgoglio nazionale rimane un sospetto. «Ogni emergenza tradisce nuove fragilità» afferma il sindaco Giacomo Possamai. Questa volta la fragilità è il Retrone che nel Piano emergenze, già in aggiornamento da qualche mese, ha sempre avuto un ruolo marginale. «È un modello che non funziona più» aggiunge Possamai. Ciò che invece ha funzionato sono gli invasi sul Bacchiglione. Con un prima rappresentato dai mugugni degli agricoltori proprietari dei campi di «sfogo» e con un poi declinato in una nota di Coldiretti di ieri nella quale si rivendica «il sacrificio degli agricoltori veneti nell’avere mitigato gli effetti dell’ondata di maltempo». Maltempo che mai come in questi giorni ha visto alzarsi elicotteri da terra per monitorare gli allagamenti. E mapparli, allo scopo di avere indicazioni per il Piano emergenze. Ieri intanto la città ha ripreso vita anche se restano i sacchi lungo il Retrone. Difficoltà, intendiamoci, non sono mancate anche nelle scuole. Alla Colombo a Villaggio del Sole hanno segnalato acqua in molte aule e assenza di riscaldamento ed elettricità; alla Fraccon, a Santa Bertilla, problemi alla caldaia; alla Zecchetto dal soffitto della mensa scendeva acqua e acqua era nell’ascensore dell’Ambrosoli. Ma, come si ripete in queste ore a Palazzo Trissino, «poteva andare peggio». Danni anche al Menti tanto che la partita di domenica con il Fiorenzuola è stata rinviata al 19 marzo.