Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Zocca : Debba, il nuovo ponte salvava laRiviera Berica
«Con il nuovo ponte esistente non ci sarebbero stati problemi di collegamento tra la strada Riviera Berica e strada San Pietro Intrigogna». Le parole sono di Marco Zocca (Forza Italia), che da assessore, nella passata amministrazione, è stato il cosiddetto ufficiale di collegamento tra Palazzo Trissino e Palazzo Nievo (leggi Provincia), nella progettazione del nuovo viadotto. Zocca guarda strada dei Ponti di Debba chiusa (è stata riaperta ieri) e allarga le braccia. Dell’affaire nuovo ponte si sarebbe dovuto discutere in consiglio comunale martedì. Rimandato per il maltempo, è stato riconvocato per il 5 marzo. I consiglieri sono stati informati ieri sera e, soprattutto dall’opposizione di centrodestra, si sono levati diversi mugugni. Il maltempo degli ultimi giorni, va detto, non è stato uno stress-test solo per le infrastrutture e la viabilità ma anche per le condutture idriche che non hanno retto rigurgitando acqua dai tombini. Ed è proprio su questo fronte che l’amministrazione sta raccogliendo più dati possibile. La piena del Retrone, che per inciso è il fiume più inquinato del Veneto, ha fatto il resto soprattutto in zona industriale.
Intanto prosegue il lavoro da parte della Provincia per sistemare frane e strade dissestate. Le criticità maggiori si registrano a Vicenza e Montegalda, dove sono confluiti la gran parte dei volontari della protezione civile, ad oggi più di 700. Nella sola Montegalda sono in funzione dieci tra idrovore e motopompe, mentre a Creazzo e ad Altavilla la conta dei danni è pesante, a causa della piena del Retrone e della rete idrografica minore. Massima è l’attenzione alle frane di Marostica e Pianezze. Per quanto riguarda le strade, rimane chiusa per neve la provinciale 99 Campogrosso a Recoaro, nel tratto che conduce al rifugio Campogrosso, così come la provinciale 64 dei Fiorentini, dopo Tonezza. Nel Basso Vicentino, invece, resta vietata al traffico la pronvinciale 7 Liona ad Agugliaro, a causa della chiusura nel tratto padovano a Vò Vecchio. In tema frane, i distacchi maggiori si sono verificati lungo la strada della Fratellanza e lungo la Pilla ad Arcugnano, mentre desta attenzione anche ad un cedimento di argine lungo la Riviera Berica, ad Agugliaro.
all’incrocio con il Bacchiglione a Borgo Berga, è una delle variabili anche in tema di infrastrutture e viabilità. La sospensione del traffico ferroviario sulla Milano-Venezia e sulla Vicenza-Schio e sulla VicenzaTreviso è un danno ancora tutto da calcolare. Il Retrone, il suo stato di salute e quindi le sue crisi, tra l’altro, tocca anche il Tav almeno in due punti: a Borgo Berga, laddove i due fiumi si incrociano sotto i punti ferroviari e in viale Venezia, con un passaggio a circa trenta metri dalla stazione ferroviaria, da una parte e dall’altra passando sotto un ponte ferroviario.
Nel miliardario progetto Tav l’unico intervento idrogeologico previsto, come detto, è sull’Onte. Qui si parla di un volume di invaso di 334 mila metri cubi che porterà, più avanti, già a Vicenza, un innalzamento pari a 1,5 metri dell’argine sinistro del Retrone all’altezza tra viale della Scienza e la ferrovia. Una misura giudicata non sufficiente considerato che sembra essere ormai un dato pressoché acquisito il fatto che le bizze del Retrone, così come la roggia Dioma, possono mettere in scacco non solo la zona industriale ma anche la Tav in caso di piogge straordinarie .