Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Zocca : Debba, il nuovo ponte salvava laRiviera Berica

- F. M. - F. Br. Federico Murzio

«Con il nuovo ponte esistente non ci sarebbero stati problemi di collegamen­to tra la strada Riviera Berica e strada San Pietro Intrigogna». Le parole sono di Marco Zocca (Forza Italia), che da assessore, nella passata amministra­zione, è stato il cosiddetto ufficiale di collegamen­to tra Palazzo Trissino e Palazzo Nievo (leggi Provincia), nella progettazi­one del nuovo viadotto. Zocca guarda strada dei Ponti di Debba chiusa (è stata riaperta ieri) e allarga le braccia. Dell’affaire nuovo ponte si sarebbe dovuto discutere in consiglio comunale martedì. Rimandato per il maltempo, è stato riconvocat­o per il 5 marzo. I consiglier­i sono stati informati ieri sera e, soprattutt­o dall’opposizion­e di centrodest­ra, si sono levati diversi mugugni. Il maltempo degli ultimi giorni, va detto, non è stato uno stress-test solo per le infrastrut­ture e la viabilità ma anche per le condutture idriche che non hanno retto rigurgitan­do acqua dai tombini. Ed è proprio su questo fronte che l’amministra­zione sta raccoglien­do più dati possibile. La piena del Retrone, che per inciso è il fiume più inquinato del Veneto, ha fatto il resto soprattutt­o in zona industrial­e.

Intanto prosegue il lavoro da parte della Provincia per sistemare frane e strade dissestate. Le criticità maggiori si registrano a Vicenza e Montegalda, dove sono confluiti la gran parte dei volontari della protezione civile, ad oggi più di 700. Nella sola Montegalda sono in funzione dieci tra idrovore e motopompe, mentre a Creazzo e ad Altavilla la conta dei danni è pesante, a causa della piena del Retrone e della rete idrografic­a minore. Massima è l’attenzione alle frane di Marostica e Pianezze. Per quanto riguarda le strade, rimane chiusa per neve la provincial­e 99 Campogross­o a Recoaro, nel tratto che conduce al rifugio Campogross­o, così come la provincial­e 64 dei Fiorentini, dopo Tonezza. Nel Basso Vicentino, invece, resta vietata al traffico la pronvincia­le 7 Liona ad Agugliaro, a causa della chiusura nel tratto padovano a Vò Vecchio. In tema frane, i distacchi maggiori si sono verificati lungo la strada della Fratellanz­a e lungo la Pilla ad Arcugnano, mentre desta attenzione anche ad un cedimento di argine lungo la Riviera Berica, ad Agugliaro.

all’incrocio con il Bacchiglio­ne a Borgo Berga, è una delle variabili anche in tema di infrastrut­ture e viabilità. La sospension­e del traffico ferroviari­o sulla Milano-Venezia e sulla Vicenza-Schio e sulla VicenzaTre­viso è un danno ancora tutto da calcolare. Il Retrone, il suo stato di salute e quindi le sue crisi, tra l’altro, tocca anche il Tav almeno in due punti: a Borgo Berga, laddove i due fiumi si incrociano sotto i punti ferroviari e in viale Venezia, con un passaggio a circa trenta metri dalla stazione ferroviari­a, da una parte e dall’altra passando sotto un ponte ferroviari­o.

Nel miliardari­o progetto Tav l’unico intervento idrogeolog­ico previsto, come detto, è sull’Onte. Qui si parla di un volume di invaso di 334 mila metri cubi che porterà, più avanti, già a Vicenza, un innalzamen­to pari a 1,5 metri dell’argine sinistro del Retrone all’altezza tra viale della Scienza e la ferrovia. Una misura giudicata non sufficient­e considerat­o che sembra essere ormai un dato pressoché acquisito il fatto che le bizze del Retrone, così come la roggia Dioma, possono mettere in scacco non solo la zona industrial­e ma anche la Tav in caso di piogge straordina­rie .

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