Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Torri di Portoghesi, il Tar dà ragione al Comune
Lo rivela Poletto, che è all’opposizione: «Assurdo il silenzio della giunta». Numeria aveva chiesto 2,5milioni
Il Tar del Veneto dà ragione al Comune che nel 2010 aveva approvato l’annullamento in autotutela delle delibere del consiglio comunale del 2008 e 2009 relative alla contestata variante al piano Parolini, quella che consentiva la costruzione delle torri di Portoghesi, alte 60 metri, a sud della stazione ferroviaria. Il Comune vince quindi il ricorso presentato a suo tempo da Numeria, la società proponente, che aveva anche richiesto un risarcimento di 2 milioni e mezzo di euro. A diffondere la notizia non è però l’attuale maggioranza cittadina, bensì l’opposizione che ha trovato la sentenza risalente all’inizio dello scorso dicembre negli uffici comunali. È stato il consigliere, ex sindaco, Riccardo Poletto a rinvenirla durante un normale accesso agli atti sulla vicenda del piano di rigenerazione urbana Ppe Parolini, noto in città anche come ex Piano Mar, che si trascina da decenni. «È paradossale che il Comune vinca una delle cause più importanti degli ultimi 15 anni e a distanza di tre mesi non lo abbia comunicato né ai consiglieri, né ai cittadini - attacca Poletto – Un atteggiamento che non ci spieghiamo».
Tutto è iniziato verso la fine della seconda amministrazione Bizzotto con l’approvazione di due delibere per la costruzione delle torri nell’area in questione di proprietà di Numeria. Nel 2009, sindaco Stefano Cimatti, il consiglio comunale ha annullato in autotutela le delibere predisponendo un nuovo accordo che ridistribuisce i volumi da edificare. Proposta non condivisa da Numeria che è ricorsa al Tar chiedendo un risarcimento per danni di 2 milioni e mezzo di euro. «Nel caso in cui la sentenza fosse stata a favore della società, i consiglieri che avevano votato per l’annullamento, tra i quali il sottoscritto, avrebbero dovuto farsi carico dell’indennizzo – rimarca Poletto - Anche per questo motivo riteniamo che l’amministrazione Pavan avrebbe dovuto comunicare l’esito della sentenza. Un risultato che oltre a validare le scelte dell’epoca Cimatti, cambia i rapporti di forza tra la società e il Comune. È tempo di avviare un tavolo per chiudere la partita». Dopo l’annullamento delle vecchie delibere, l’amministrazione Cimatti ha proposto un nuovo accordo per la realizzazione di alcuni edifici più bassi delle torri, anche per dare corso alla costruzione della strada parallela a via Parolini - a carico della società - che sgraverebbe il traffico di attraversamento del centro città. Nel 2017 l’amministrazione Poletto ha predisposto nuove convenzioni con i privati da espropriare nella zona accantonando 1,3 milioni, cifra che sarebbe poi rientrata con gli oneri di urbanizzazione. Documenti che però la società trevigiana non ha sottoscritto. Proprio la mancata firma, e il conseguente blocco dell’operazione, ha portato nel 2020 l’attuale amministrazione Pavan a presentare un ricorso al Tar. Di recente, Numeria ha illustrato al Comune una nuova proposta, più adeguata al mercato edilizio attuale.