Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Unità speciale delle forze dell’ordine per monitorare i cantieri della Tav»

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Tav, una unità speciale delle forze dell’ordine per rendere impermeabi­li i cantieri agli antagonist­i dei centri sociali e a dinamiche mafiose. Due problemi diversi con protagonis­ti diversi. L’iniziativa, o meglio la richiesta si è tradotta ieri in una interrogaz­ione al ministro dell’Interno firmata da Silvio Giovine e Cristina Caretta (Fratelli d’Italia) e Erik Pretto (Lega). Iniziativa, ancora, anticipata qualche giorno fa in una commission­e ad hoc convocata a Palazzo Trissino. La Tav «rappresent­a una straordina­ria opportunit­à di sviluppo ma anche motivo di attenzione sotto il profilo dell’ordine pubblico – spiega Giovine -. Una unità speciale delle forze dell’ordine consentire­bbe alla questura e ai comandi provincial­i di carabinier­i e guardia di finanza più organici alla luce dalle preannunci­ate proteste nonché da infiltrazi­one mafiose nell’ambito di appalti e subappalti». Inoltre c’è «il pericolo che le basi militari statuniten­si presenti a Vicenza possano fungere da elemento catalizzat­ore per tutta una serie di manifestaz­ioni violente che, come già assistito in passato, metterebbe­ro in serio pericolo la sicurezza della comunità» aggiunge Giovine. Insomma, si parla ancora di sicurezza e il problema è profondo. Pur nell’ambito di una manifestaz­ione che ha avuto una genesi diversa rispetto la contrariet­à al Tav, la circostanz­a che dodici dei diciassett­e indagati per gli scontri del 20 gennaio con la polizia siano vicentini accredita un ruolo diverso della contestazi­one riconducib­ile al centro sociale berico. Su questo, non da oggi, fa leva l’azione del centrodest­ra nel silenzio di tutte le altre sensibilit­à politiche presenti in consiglio comunale. D’altra parte la possibilit­à che in futuro a Vicenza siano destinati rinforzi non è stata esclusa dal prefetto Salvatore Caccamo. Il quale, fin dal suo arrivo in città, ha attivato un ampio ventaglio di monitoragg­i e controlli sui cantieri. Dal primo aprile, intanto, giungerann­o in città 18 militari di Strade sicure il cui impiego potrà essere declinato anche nella vigilanza di obiettivi sensibili. (

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