Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ilmedicoèarrivato malafaidacontinua Ilsindaco: «Istanza disospensione»
Quella che il sindaco Claudio Sartori chiama «crociata democratica» non si ferma. Come primo cittadino di Valdastico e, quindi, «rappresentante della comunità», non intende mollare la presa sull’arrivo in paese del medico di famiglia Jamal Basal. Il quale, risultato essere al primo posto della graduatoria dell’Usl 7 Pedemontana, ieri ha iniziato di nuovo a visitare i pazienti di Valdastico e Arsiero. Paesi dove era stato in servizio dal 2019 fino al dicembre 2022, periodo in cui non erano mancate le polemiche nei suoi confronti. Secondo alcuni cittadini si rifiutava di visitare pazienti
donne e non voleva avere rapporti con altre figure femminili come la direttrice e la vicedirettrice della casa di riposo del paese. Inoltre qualcuno aveva sostenuto pure che le sue ricette spesso registravano errori nella loro compilazione. Critiche a cui il dottore si è sempre opposto.
Ma il sindaco non ha dubbi e crede alla sua gente e alle 16 segnalazioni ufficiali sottoposte all’azienda sanitaria. Tanto che fin dal primo momento in cui Sartori ha saputo che Basal sarebbe ritornato, ha cambiato le serrature dell’ambulatorio e ha minacciato di murare l’edificio. Inoltre, proprio ieri, ha firmato un comunicato ufficiale del Comune, nel quale si dichiara che verrà prodotta « un’istanza di sospensione di ogni titolo di incarico allo stesso, finché il medesimo non possa esercitare il servizio di medico di base a Valdastico e nello stesso tempo non possa esercitare il servizio nell’interesse di tutela della collettività nel distretto socio sanitario di Arsiero come guardia medica». Questo perché è giunta la notizia in municipio che il dottore israeliano cristiano «risulta iscritto nel registro degli indagati, per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, nella vicenda legata un decesso di un concittadino». In tribunale di Vicenza si sta cercando di capire se la cura somministrata dal dottore al paziente possa aver avuto o meno incidenza nel decesso dell’uomo. A questo si aggiunge il fatto che, dice Sartori, fino ad ora «non sono state prese in considerazione le oltre 500 firme dei residenti le segnalazioni già prodotte alla procura e le innumerevoli problematiche connesse al signor Jamal Basal, già rappresentate nelle sedi opportune». Elementi che, secondo il sindaco, devono essere considerati per la «tutela della cittadinanza».
Il dottor Basal, dal canto suo, non vuole più dire nulla ma solo lavorare.