Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
In auto a 120 chilometri l’ora sulla neve
Folle corsa postata sui social. Neimesi scorsi sono state devastate le piste da sci
corse a folle velocità sulla neve dell’Altopiano di Asiago riprese con i telefonini e postate sui social. Questa volta il video è comparso sui canali di Arabgt, musicista ed influencer di riferimento nel mondo dei motori, con oltre 600 mila follower su Instagram e milioni di visualizzazioni su Tik tok. È sul suo canale che sono state pubblicate le immagini di corse a 120 chilometri orari nel tratto di strada che unisce Le Melette e Campomulo, la stessa che un’ordinanza del sindaco Emanuele Munari ha chiuso lo scorso weekend in orario notturno, a seguito delle forti nevicate dei giorni scorsi.
Le immagini riprendono un gruppetto di auto e diversi giovani: l’appuntamento è nel parcheggio del comprensorio sciistico delle Melette dove si scaldano i motori e iniziano le prime derapate. Poi le vetture imboccano la strada piena di neve e il tachimetro continua a salire, fino a raggiungere i 120 chilometri orari. Il piede resta fisso sull’acceleratore anche nelle curve e anche quando, in direzione opposta si incrociano i fanali di un’altra auto. La telecamera di Arabgt riprende tutti in volto, qualcuno si
vanta anche di non indossare mai le cinture e di non avere montato le ruote chiodate, considerate troppo facili per gente così esperta nella guida. Una parte dei giovani coinvolti nell’impresa è la stessa che lo scorso gennaio in Altopiano aveva devastato le piste da fondo con un fuoristrada. Facile riconoscerli: i loro nickname social finiscono in sovraimpressione.
Jet privati, bolidi e tanti soldi: il loro profilo Instagram è costellato di super car e centinaia di migliaia di follower che non aspettano altro che vederli lanciarsi, sprezzanti del pericolo, su una strada di montagna piena di neve. Nessuno di questi giovani sembra preoccuparsi del fatto che le proprie azioni possano avere conseguenze dal punto di vista legale.
Eppure solo lo scorso gennaio le forze dell’ordine avevano identificato alcuni dei giovani fermati e sanzionati anche l’anno precedente per aver devastato le piste da sci. Contro di loro e contro le loro «imprese» si erano scagliati anche il ministro Matteo Salvini e il governatore Luca Zaia e nei giorni successivi anche il sindaco di Pozzoleone, Edoardo Tomasetto. «Con alcuni di loro – aveva denunciato sui social - combatto da anni per le corse a più di 200 orari sull’argine Brenta, o per il fatto che attraversino le rotonde del nostro comune in maniera non convenzionale facendo video e caricandoli sui social». Lo stesso copione riproposto nei giorni scorsi.