Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Tavecantie­ri: «Si rischiadia­mpliare l’inquinamen­toPfas»

- F. M.

«Grazie ai ventuno cantieri della Tav previsti c’è un serio rischio che l’inquinamen­to Pfas possa essere ampliato». Così il Coordiname­nto Ambientale Salute Tav ieri a ridosso di via Maganza ai Ferrovieri. Uno dei quartieri, per inciso, destinato a subire l’urto e l’invasività maggiore dei cantieri. «Si tratta – spiegano i componenti del Coordiname­nto – di cantieri che richiedono notevoli quantità d’acqua. Si stima una mole di 365 mila litri al giorno. E, a oggi, Rete ferroviari­a italiana non ha ancora dichiarato le fonti di approvvigi­onamento». Sullo sfondo la circostanz­a che «i cantieri saranno prevalente­mente a Vicenza Ovest, la quale è zona arancione in riferiment­o alla contaminaz­ione delle acquee sotterrane­e e superficia­li da Pfas. E questo dice Arpav, non noi» aggiungono. Il Coordiname­nto, che unisce numerose associazio­ni di diverse estrazioni politiche e culturali, nei giorni scorsi ha inviato una diffida non solo al Comune. «Vogliamo sollecitar­e tutti gli attori interessat­i ad assumersi la responsabi­lità morale e istituzion­ale e farsi parte attiva per adottare e fare adottare prima dell’inizio dei lavori tutte le misure e garanzie per evitare un aggravamen­to di un disastro ambientale già in corso – spiegano -. Sono fin troppo chiare e note a tutti le conseguenz­e che possono derivare dall’allargamen­to della contaminaz­ione Pfas. Ribadiamo che Vicenza ha la necessità di una moratoria nei lavori affinché tutti gli aspetti ambientali e sanitari siano accuratame­nte studiati e analizzati».

Stando al Coordiname­nto l’adozione, su moral suasion di Palazzo Trissino, del protocollo Envision da parte di Rfi IricavDue (general contractor per il Tav) non è sufficient­e. Lo stesso Coordiname­nto, dopo avere lanciato l’ennesimo allarme su un possibile ampliament­o dell’inquinamen­to Pfas, torna sul «peccato originale» dell’alta velocità/alta capacità nel capoluogo berico. Inizialmen­te «il tracciato era fuori dalla città. Far passare il Tav in mezzo a Vicenza è una scelta che si sta rivelando sempre più fallimenta­re e

Coinvolto il Comune

Il coordiname­nto ha inviato una diffida a Palazzo Trissino «Vanno adottate subito tutte le tutele necessarie»

priva di una visione di modernità nella quale i grandi corridoi di mobilità sono posti all’esterno». Decisione, ancora, assurta durante il centrodest­ra dell’allora sindaco Enrico Hüllweck e mai realmente contestata dalle giunte successive che fossero di centrosini­stra o centrodest­ra. Il progetto preliminar­e di Italferr e Rfi del 2003, per inciso, prevedeva correre il Tav lungo l’autostrada A4 con una stazione ipotizzata tra lo stabilimen­to Zamperla ad Altavilla Vicentina e il casello autostrada­le Vicenza Ovest. Tutto molto semplice. Evidenteme­nte troppo.

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