Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Altavelocitàecortei IlBocciodromo: «Prontiaboicottarla»
Nessuna marcia indietro. Anzi, parole che accreditano una rivendicazione che di fatto, finora, non c’è mai stata. Marco Zilio è uno dei volti più noti del centro sociale Bocciodromo. E all’indomani dalla notizia dei 17 denunciati per gli scontri del 20 gennaio, dodici dei quali vicentini osserva che «siamo ancora più convinti del fatto che andava contestata la presenza degli operatori israeliani a VicenzaOro, tanto più alla luce degli ultimi episodi che stanno accadendo a Gaza» dice. La vicenda è nota: i centri sociali del nordest promuovono una manifestazione anti-Israele sulla scorta del conflitto in medio-oriente ma deviano il percorso innescando uno scontro con la polizia. Qualche fermato nell’immediatezza dell’episodio, una decina i poliziotti feriti, qualcuno in più tra gli antagonisti. A corollario di immagini che hanno fatto il giro del Paese, un dibattito in consiglio comunale e la richiesta del centrodestra di revocare al Bocciodromo (meglio, alle associazioni che ufficialmente hanno sottoscritto l’accordo) la concessione dell’utilizzo del capannone in via Rossi di proprietà comunale. Per mancanza di elementi giustificativi la richiesta è andata a vuoto. «Il 20 gennaio – continua Zilio – abbiamo dato l’indicazione di volere fermare un genocidio. Inseguendo questo obiettivo abbiamo partecipato ad altri eventi nel Paese. Quel giorno abbiamo deciso di dare un segnale forte e, vedendo le foto da Gaza, servono segnali forti». Il giorno stesso degli scontri, così come in quelli successivi, si è parlato di prove generali in vista dei cantieri del Tav, che in città approderanno già entro l’anno. A chiederne conto a Zilio lo stesso risponde che «ci saranno legittime contestazioni ma la resistenza seguirà più forme e modalità». In altre parole «non faremo sempre le stesse cose. Di certo contesteremo i lavori» aggiunge Zilio. Quindi «sappiamo che i cantieri provocheranno l’abbattimento della sede del Bocciodromo e anche in questo caso metteremo in piedi forme di resistenza. Intanto, in occasione del tredicesimo compleanno del Bocciodromo,
abbiamo promosso un’assemblea pubblica per il 12 marzo».
Di cantieri Tav e sulla vigilanza agli stessi si parla sempre più spesso in città. L’unica cosa certa, per ora, è che i 18 soldati che il primo aprile giungeranno a Vicenza nell’ambito dell’operazione Strade sicure potrebbero essere impiegati anche su quel fronte. Venerdì, dopo averlo annunciato in una commissione consiliare ad hoc la scorsa settimana, venerdì alcuni parlamentari vicentini di centrodestra hanno chiesto al ministro dell’Interno l’invio di unità speciali.
Proteste sicure
Zilio: «Ci saranno legittime contestazioni ai cantieri ma la resistenza seguirà più forme e modalità»