Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il comitato: «Il nuovo ponte è un ecomostro di cemento»
Ponti di Debba, il Comitato Area Berica (contrario al progetto del nuovo viadotto) interviene a pochi giorni del consiglio comunale e del dibattito in agenda proprio sulla nuova infrastruttura. La ragione della nota è innescata dalle parole dell’ex assessore Marco Zocca, che pochi giorni fa ha rilevato l’importanza del progetto nell’ambito di salvaguardare la viabilità in casi di maltempo estremo. «Il problema di Debba è la totale incuria del territorio di periferia abbandonato da parte di tutte le amministrazioni che promettono di prendersi cura delle periferie e non mantengono le promesse – si legge -. Si pensi a spendere milioni accantonati per opere a salvaguardia del territorio e non per un ecomostro di cemento e di asfalto». Stando al comitato ciò che è capitato negli ultimi giorni, con le conseguenze dell’intensità della pioggia a interdire il passaggio a in strada Ponti di Debba «deve essere ricondotto alla generale incuria del territorio intorno a Debba, San Pietro Intrigogna, strada Casale, strada Pelosa e strada del Businello – si legge ancora -È una zona ad alto rischio idrogeologico messa sotto stress per lo straripamento dell’acqua da fossi che non erano in grado di smaltire a causa della spazzatura, rifiuti, erba marcia lasciata dai precedenti sfalci, erbacce e fogliame che hanno fatto da “tappo” intralciando così il deflusso».
Martedì, in consiglio comunale, si saprà qualcosa in più sul futuro dell’opera. Meglio: a una decina di mesi dall’insediamento si saprà l’indirizzo politico che l’amministrazione di centrosinistra ha intenzione di assumere sul tema. Dopo, per inciso, avere di fatto congelato per mesi un progetto milionario già approvato e finanziato. Nella maggioranza si registra un nervosismo senza precedenti, soprattutto in Coalizione civica, Civici con Possamai e Grande Vicenza (cui appartiene l’assessore alla Mobilità Cristiano Spiller). Non c’è ancora un accordo sul testo dell’ordine del giorno. Ma proprio le parole di Spiller di pochi giorni fa annunciavano di fatto una resa di fronte a un progetto cui non sembrano esserci alternative meno costose e meno impattanti.