Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Gli allevatori: «Su latte e formaggio circolano fin troppe fake news»

- F. br.)

Benessere animale e sostenibil­ità ambientale. Sono i due argomenti trattati al convegno, promosso da Aia ed Arav con il Dipartimen­to Dafnae dell’Università di Padova, tenutosi in occasione di «Passione Veneta», la due giorni dedicata alle eccellenze venete in fiera a Vicenza. Il convegno è stata anche l’occasione per discutere dello stato dell’allevament­o vicentino, ragionando su criticità e opportunit­à. Per Floriano De Franceschi, presidente Arav, la priorità è curare il rapporto di vicinanza con i consumator­i. «Come hanno spiegato i nutrizioni­sti intervenut­i - afferma -, ci sono molte fake news relative al nostro settore: una su tutte quella relativa al formaggio, perché gli ultimi studi mondiali hanno evidenziat­o che il suo consumo riduce il rischio di ammalarsi, una dinamica che ci solleva riguardo la qualità dei nostri prodotti. L’allevatore si aspetta comunque un benessere sempre maggiore all’interno delle nostre stalle, e noi stiamo portando avanti l’innovazion­e tra mille difficoltà, perché il margine di guadagno è comunque basso. In questo è necessario che la politica ci venga incontro».

Nel corso di «Passione Veneta», che terminerà oggi, si sono alternate la mostra mercato dei formaggi ed eccellenze venete, le eccellenze dell’agricoltur­a contadina con il mercato di Campagna Amica Vicenza. Per intrattene­re famiglie e bambini, all’insegna della biodiversi­tà e dell’agricoltur­a circolare, i laboratori didattici per famiglie. Alle 11 di oggi, in sala Tiziano, Arav consegnerà un esclusivo riconoscim­ento agli allevatori che si sono distinti in termini di risultati dei controlli funzionali 2023. «Abbiamo investito molto in questa manifestaz­ione - prosegue De Franceschi -, che è una vera e propria peculiarit­à vicentina, in quanto abbiamo avvertito la necessità di mettere il produttore di fronte al consumator­e. Abbiamo la possibilit­à di mettere in mostra le macchine agricole d’epoca, con il museo della civiltà contadina, accanto agli ultimi ritrovati tecnologic­i: in mezzo, una gestione del food che è rigorosame­nte della nostra filiera, dal produttore al consumator­e». (

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