Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Nuovo tavolo del centrodestra, ma un nome ancora non c’è
Il centrodestra prende (ancora) tempo. Si confronta, discute, propone, ma un nome (certo) su chi sarà il candidato sindaco per Bassano non c’è.
L’ultimo tavolo è stato ieri mattina. A dialogare c’erano i coordinatori provinciali Silvio Giovine per Fratelli d’Italia, Denis Frison per la Lega, Luca Franzè per l’Udc e, in sostituzione di Pierantonio Zanettin, Nicolò Sterle per Forza Italia. L’obiettivo era trovare la quadra, cosa che pare complicata, non solo a Bassano ma in tutti i Comuni vicentini con più di quindicimila residenti al voto il prossimo giugno. A far slittare la decisione, a quanto è dato sapere, sarebbe stata la mancata delega del Carrocio regionale al Carroccio provinciale sul da farsi. Quindi, il tavolo si dovrà aggiornare. Lo farà a breve, già alla metà della prossima settimana, e sarà quello decisivo. O almeno così si dice.
Nulla di nuovo, insomma. O forse sì. Perché il vento ora starebbe (il condizionale è assolutamente d’obbligo) soffiando verso un nome unico della coalizione. Forse il voto in Sardegna
ha lasciato un segno profondo, o forse si è trovato un candidato che mette finalmente d’accordo tutti. Resta che Forza Italia ha già messo in campo il suo uomo, Mariano Scotton, attuale assessore a Sport, Istruzione, Politiche giovanili e Servizi demografici. C’è da chiedersi, allora, se il nome unico sia proprio quello di Scotton. O se torni in auge uno di quelli già ripetuti più volte negli ultimi mesi, da Nicola Finco per la Lega ad Andrea Zonta (che oggi è il vicesindaco di Bassano) o Stefano Giunta per Fratelli d’Italia.
In città c’è chi giura che il centrodestra andrà diviso, sospinto da diktat nazionali e regionali (provenienti anche dalla giunta veneta). Non resta che attendere. Se il confronto di ieri è stato tanto fruttoso come si fa trapelare sarà una questione di pochi giorni.
Intanto il sindaco in carica Elena Pavan sta a guardare. Da tempo ha dato la sua disponibilità a ricandidarsi. L’ha data al suo partito (la Lega) e al centrodestra. L’occasione era stata il bilancio di fine anno e gli auguri ai bassanesi. Da allora l’unico segnale arrivato, pur mai chiarissimo, è quello della discontinuità con i cinque anni di amministrazione comunale che stanno per chiudersi.