Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Spiagge, fiumi, città: imoschettieri che puliscono tutto
Plastic free, i record del Veneto per volontari e raccolta Migliaia al lavoro, quintali di rifiuti raccolti, scuole coinvolte
Il sogno di liberare dalla plastica fiumi, campagne e città. La speranza che l’emozionante sensazione di lanciare palloncini al cielo durante gli eventi diventi un ricordo del passato, di quando non si pensava al fatto che quei palloncini, quasi tutti, finiscono per inquinare: sono al terzo posto tra i rifiuti più pericolosi per foche, tartarughe e uccelli marini. Sta dentro queste due fotografie l’impegno di Plastic Free, onlus nata nel 2019 per contrastare l’inquinamento da plastica. Un impegno che si sviluppa a livello nazionale attraverso centinaia di eventi-raccolta, ma anche mediante premi speciali per i territori più virtuosi.
Ebbene, il Veneto, terra di fabbriche e di lavoro che prevale su tutto, è anche una eccellenza quando si parla di sensibilità ambientale. La conferma arriva dalla terza edizione del premio di Plastic Free per i Comuni: sono 45 le amministrazioni (record italiano) che a vario titolo hanno siglato accordi con l’associazione. Ben 13 i paesi che hanno ottenuto il riconoscimento «Comune Plastic Free»: Mogliano Veneto (Treviso); Pontecchio Polesine, Porto Viro, Taglio di Po’ (Rovigo); Verona, Caprino Veronese, Legnago (Verona);
Marcon, Caorle, Jesolo, Mira (Venezia); Cittadella (Padova); Vicenza (Vicenza). Dieci paesi veneti, inoltre, hanno già aderito alla petizione lanciata da Plastic Free contro il rilascio deliberato in volo dei palloncini, tradizione che unisce matrimoni e feste di fine anno scolastico: Cittadella e Campo San Martino (Padova); Porto Viro (Rovigo); Mogliano Veneto (Treviso); Arcugnano (Vicenza); Legnago e Vigasio (Verona); Eraclea, Caorle, Jesolo in provincia di Venezia.
Bilanci
Nella regione si sono tenute 442missioni con la rimozione di 102.932 kg di plastica e spazzatura, 72 incontri nelle nostre scuole
L’ambiente ringrazia. Partiamo dai numeri. Un «bottino» di 779.076 kg di plastica e rifiuti rimossi da spiagge, parchi e aree pubbliche cittadine, frutto di ben 2.139 appuntamenti di pulizia ambientale organizzati in tutta Italia nel corso del 2023. In Veneto, si sono tenute 442 giornate di raccolta con la rimozione di 102.932 kg di plastica e rifiuti. A ciò si aggiungono le sensibilizzazioni soprattutto verso le nuove generazioni: 1.029 incontri, di cui ben 171 in Veneto, tenuti durante l’anno. Negli istituti scolastici italiani si è riusciti a raggiungere 89.116 studenti, trasformando numerose scuole attraverso l’installazione di depuratori d’acqua così da permettere ad ogni studente di riempire gratuitamente la propria borraccia.
Uno dei temi più sentiti sul territorio è l’inquinamento nel Delta del Po: è stata effettuata una giornata di pulizia ambientale dove sono stati raccolti oltre seimila chili di rifiuti. «Siamo in un luogo che è biosfera Unesco, parco regionale e che unisce ecosistema marino, terrestre, lagunare e fluviale», spiega Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus. «Seguiranno presto altre raccolte perché la situazione è davvero grave ed è causata da anni di sedimenti del fiume ma anche di vandali e incivili che abbandonano di tutto, materiali che poi diventano rifiuti destinati al mare con la prima piena del Po».
Ma non solo. L’Isola di Torcello, una delle isole più delicate di Venezia dal punto di vista geografico, con la sua caratteristica area barenile, è stata liberata dai rifiuti da 35 volontari locali. Utilizzando le imbarcazioni, l’onda blu dell’organizzazione ambientalista è stata traghettata dall’isola all’area barenile limitrofa, la cui presenza di rifiuti macroinquinanti, per lo più plastici, è diventata nel tempo un corpo unico con il substrato barenile.
«È stato molto forte lo stupore dei volontari per essersi resi conto di come, di fatto, si camminasse sulla plastica», racconta Roberto Marrazzo, referente regionale e coorganizzatore dell’iniziativa di pulizia ambientale con Riccardo Levorato, referente provinciale dell’associazione. «Abbiamoliberato l’isola da oltre mille chili di plastica e rifiuti».
Va poi ricordato che la Regione Veneto ha avviato il progetto pionieristico «River Eye» di monitoraggio dei rifiuti flottanti su quattro fiumi regionali: Piave, Bacchiglione, Canalbianco e Po. Il progetto (finanziato per 51 mila euro) prevede il monitoraggio dei rifiuti flottanti attraverso strumentazione con centraline e telecamere di alta qualità nonché impiegando algoritmi di intelligenza artificiale.
«Si stima che l’80% delle plastiche viene riversato in mare da fonti terrestri e, pertanto, un’appropriata gestione dei rifiuti e il monitoraggio della loro presenza nei corsi d’acqua può ridurre drasticamente l’inquinamento, addirittura del 50%», conclude Riccardo Mancin, coordinatore nazionale referenti Plastic Free. «Oggi tonnellate di rifiuti, in particolare di plastica, arrivano in mare attraverso i fiumi; la plastica, anche col passare del tempo, non sparisce del tutto, ma rimane presente nel nostro ambiente in microframmenti sempre più piccoli, fino a trasformarsi in microplastiche che rischiano di essere ingerite dai pesci e dai crostacei per poi arrivare sulle nostre tavole».