Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
RicattoaBalotelli, il legaledi lei «sapevachelostuproerafalso»
Lemotivazionidellacondannadell’avvocatoImparato. Appelloil15marzo
Caso Balotelli: l’avvocato Roberto Imparato, trevigiano di Asolo, non si dà per vinto. E il 15 marzo andrà in corte d’appello a Venezia, tutelato dal suo legale Ernesto De Toni, per impugnare la condanna di 2 anni e 3 mesi per tentata estorsione nei confronti di Mario Balotelli. Imparato deve anche pagare 600 euro di multa e tutte le spese processuali e risarcire con 80.000 euro il calciatore, difeso dall’avvocato Enrico Baccaro.
La condanna è stata decisa a maggio dello scorso anno dal giudice del tribunale di Vicenza Claudia Molinaro, che ha accolto la proposta del pubblico ministero Simone Ghirotto e della parte civile. A motivazione della decisione del giudice è stato depositato un fascicolo che conta più di 60 pagine e che spiega nel dettaglio gli elementi che hanno convinto della colpevolezza dell’imputato. In sostanza l’aspetto più importante è che l’avvocato Imparato, cosciente del fatto che il reato di violenza sessuale non fosse stato commesso dal calciatore nei confronti della sua cliente minorenne (che aveva però mostrato a Balotelli una carta d’identità falsa che la identificava come adulta), avrebbe comunque tentato di estorcergli del denaro minacciando di depositare una querela nei suoi confronti, sottolineando di come questa azione avrebbe potuto rovinare la sua carriera e danneggiare irreparabilmente a livello mediatico la figura del calciatore, che oggi gioca nella superlega turca. Ad aggravare la situazione proprio il fatto che Imparato è un avvocato e che, pur sapendo che l’accusa era infondata, ha deciso di provocare quello che il giudice Mogiovane,
linaro definisce «un male ingiusto» per ottenere un profitto.
La vicenda processuale è cominciata nel 2018, quando Balotelli è stato denunciato da una ragazza del Bassanese per violenza sessuale. Allora la
che all’epoca aveva 17 anni, assistita appunto dall’avvocato Imparato, si era rivolta ai carabinieri raccontando di essere stata stuprata dall’attaccante a Nizza, la cittadina francese dove al tempo giocava «Super Mario». Ma il giocatore ha sempre dichiarato che tutto ciò che raccontava la ragazza era falso. Non c’era stata nessuna violenza sessuale. E di questo si era convinto anche il tribunale di Brescia, che aveva fatto cadere l’accusa ai danni del calciatore. Il quale, poi, ha deciso di contrattaccare depositando due denunce: una nei confronti della bassanese, che è stata sottoposta ad un procedimento al tribunale dei minori di Venezia; l’altra a carico del legale della ragazza. Secondo l’accusa formulata dal campione, i due avevano architettato insieme un vero e proprio ricatto per potergli
I danni al giocatore Il giudice ha ritenuto che Imparato volesse provocare «un male ingiusto» a Balotelli
estorcere 100.000 euro. Il piano era nato nel 2017 dopo che, a luglio, il calciatore e la ragazza si erano incontrati a Nizza. In quell’occasione Balotelli le avrebbe chiesto più volte se fosse maggiorenne e lei lo aveva rassicurato, mostrandogli anche la carta d’identità. Peccato che il documento appartenesse a sua cugina. Avevano quindi avuto dei rapporti, a quanto pare con il consenso di entrambi. Qualche settimana dopo, però, il calciatore le avrebbe negato una qualsiasi forma di relazione. Una decisione che non era affatto piaciuta alla giovane, tanto che proprio a quel punto lei avrebbe assunto l’avvocato Imparato con il piano di estorcere decine di migliaia di euro al giocatore.