Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Siavvicinaall’exancheconildivieto denunciato, finisceaidomiciliari
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LUCIANA CONCO Per mesi ha perseguitato e molestato l’ex compagna, noncurante dei divieti di avvicinamento che gli erano stati imposti dal giudice. Nei giorni scorsi, per un 53enne residente a Lusiana Conco, è scattato l’arresto. Nei confronti dell’uomo è stata disposta la misura dei domiciliari con il braccialetto elettronico, da scontare nella sua abitazione sull’altopiano di Asiago. A fermarlo sono stati i carabinieri della stazione di Marostica che, nei mesi scorsi, avevano raccolto la denuncia della donna.
I due si erano conosciuti prima della scorsa estate e per alcuni mesi hanno intrattenuto una normale relazione. Poi la storia è finita ma l’uomo non è mai riuscito ad accettare che l’ex compagna fosse uscita dalla sua vita. Così ha iniziato a riempirla di messaggi e farsi trovare nei suoi che sapeva essere frequentati dalla donna. Un’insistenza che con i giorni, per lei, si è trasformata in paura, tanto da spingerla, lo scorso dicembre, a sporgere denuncia contro il 53enne.
Così, lo scorso 5 gennaio i militari avevano dato esecuzione alla prima misura cautelare emessa nei confronti dell’uomo, quella del «divieto di avvicinamento alla persona offesa, in qualunque modo incontrata e ai luoghi da questa abitualmente frequentati con l’obbligo di mantenersi a distanza di almeno 500 metri e con divieto di comunicare con la stessa con qualsiasi mezzo». Contestualmente era stata prevista l’applicazione del braccialetto elettronico.
Ma non è bastato. Il 53enne ha continuato, invece, a molestare l’ex compagna con telefonate, biglietti e persino con il continuo invio di mazzi di fiori. Lo scorso 15 febbraio, il braccialetto elettronico aveva fatto scattare la segnalazione di mancato rispetto delle distanze imposte e in quel caso i carabinieri lo avevano sorpreso all’interno di un bar nelle vicinanze dall’abitazione della donna.
Dopo l’ennesima infrazione, lo scorso primo marzo, è scattata una nuova ordinanza nei confronti dell’uomo, che oltre all’obbligo di braccialetto ha posto l’indagato agli arresti domiciliari.