Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Nuova perizia per Palazzo Serbelloni Ipab lomette in vendita a unmilione

Laprimaval­utazioneer­ailquadrup­lo. Angonese: «Prestounal­trobando»

- Federico Murzio

Ultima chiamata per Palazzo Serbelloni. Proprietà di Ipab da tempo immemore, entrato nel patrimonio dell’ente assistenzi­ale grazie a una donazione, abbandonat­o da anni dopo avere ospitato in passato la sede del Coni, a breve tornerà sul mercato.

A far testo una nuova perizia che abbassa il valore dell’immobile da 3 milioni e 900 mila euro, stando a una valutazion­e di dieci anni fa, a un milione e 656 mila di oggi. Nel giro di dieci anni «l’edificio è andato all’asta più volte, ogni volta con un abbattimen­to di offerta del 20 per cento come prevede la normativa. All’ultima asta, lo scorso anno, il prezzo è sceso a 2 milioni e 80 mila euro. Ma anche così non ci sono state manifestaz­ioni d’interesse» ricorda il presidente di Ipab Ermanno Angonese.

L’amministra­zione comunale, intanto, sta alla finestra. La politica di rigenerazi­one dei buchi neri della città passa anche da qui, da un palazzo antico in pieno centro storico.

Nel tempo, in realtà, più assessori al Sociale hanno provato a coinvolger­e Ipab in piani destinati a trasformar­e Palazzo Serbelloni in struttura di co-housing sull’onda dell’emergenza

abitativa. Ma ogni volta non se ne è fatto nulla. La ragione è stata ribadita giovedì pomeriggio in commission­e Sociale dallo stesso Angonese, convocato in audizione.

«Per la sua configuraz­ione, struttura e caratteris­tiche artistiche e architetto­niche Palazzo Serbelloni è soggetto ai vincoli della Soprintend­enza alle belle arti. Il che significa che ogni ipotesi di ristruttur­azione non è compatibil­e con una destinazio­ne socio-assistenzi­ale dell’edificio».La differenza tra le due perizie «è giustifica­ta dalla circostanz­a che in dieci anni il bene si è deteriorat­o» spiega Angonese. Il presidente di Ipab, tra le altre cose, non nasconde «una certa amarezza per il fatto che in un decennio, pur con un mercato immobiliar­e favorevole, Palazzo Serbelloni non sia stato venduto». Ecco perché, oggi, si parla di ultima chiamata.

Se il palazzo dovesse essere venduto denaro servirebbe ad aumentare i servizi offerti da Ipab, che quest’anno si avvia a chiudere un bilancio con un leggero utile dopo gli anni di crisi innescati dalla pandemia e con 451 posti letto tutti occupati. Per Angonese è difficile «pensare a un utilizzo dell’edificio che non sia quello residenzia­le » . E in effetti, stando i dati che emergono dal mercato immobiliar­e cittadino, Palazzo Serbelloni una volta restaurato potrebbe trovare un posto in quella fascia di mercato di lusso che in città non sente crisi.

Uno degli elementi che gioca infatti a favore di questo edificio sta anche nella circostanz­a che il retro del palazzo di affaccia sul Retrone, con un giardino rialzato rispetto al fiume che in antichità serviva da approdo per il commercio fluviale. L’affaire Palazzo Serbelloni assume importanza anche nell’ambito nella salute patrimonia­le di Ipab. «Perché un conto è metterlo a bilancio a una cifra che si avvicina a 4 milioni, un’altra cosa è metterlo a bilancio a meno della metà» osserva il presidente Angonese. Il bando per la manifestaz­ione di interesse sarà pubblicato nel giro di due settimane.

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Il palazzo storico di proprietà di Ipab in vendita da tempo

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