Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pochi giovani, tra vent’anni aVicenza un residente su tre avrà più di 65 anni
I dati della ricerca dell’IstitutoRezzara: «Gli anziani over 80 cresceranno del 37 per cento»
Tra 18 anni, nel 2042, quando diventeranno anziani e Grandi anziani i nati nella stagione del «baby boom», negli anni che vanno dal 1955 al ‘65, in provincia di Vicenza una persona su tre avrà oltre 65 anni, con un incremento dei nuclei unipersonali, ovverosia delle persone anziane che vivono da sole, del 20%.
Altrettanto preoccupante, alla luce della situazione, spesso critica, di molte Residenze per anziani, il fatto che tra 20 anni i residenti nel vicentino con una età compresa tra 80 e 89 anni cresceranno di circa il 37% e molti di questi non saranno molto probabilmente autosufficienti. Questi dati fanno parte di una ricerca, commissionata alla Fondazione Think Thank Nord Est, da tre importanti istituzioni: l’Istituto Rezzara con la sua Fondazione università adulti anziani, la Fondazione Marzotto e l’Uripa, l’unione regionale degli istituti per anziani. Sono stati anticipati ieri nel corso della presentazione del programma 2024 dell’Istituto Rezzara, del Consultorio Familiare Rezzara e della Fondazione università adulti.
Il grido d’allarme, che verrà amplificato da una serie di conferenze titolate «Anziani, l’emergenza annunciata», in cui verrà resa nota l’intera ricerca, suddivisa per aree del vicentino, relativamente alla popolazione anziana, è stato lanciato ieri dal presidente dell’Istituto Rezzara, Vincenzo Riboni, da quello della Fondazione università adulti anziani, Luca Ancetti e dal consigliere d’amministrazione del «Rezzara», Tommaso Ruggeri. Il primo incontro si svolgerà martedì 12 marzo alle 18 in sala Stucchi in municipio a Vicenza, mentre i successivi tre avranno luogo nelle settimane successive: il 18 marzo alle 18 al Faber Box di Schio, il 10 aprile alle 17.30 in sala Chilesotti a Bassano del Grappa, il 22 aprile alle 18 a
Palazzo Festari a Valdagno. «Scopo della ricerca — hanno spiegato dalla Fondazione— è quello di portare all’attenzione dei sindaci e dei candidati alla guida delle città e paesi del vicentino, il fenomeno dell’invecchiamento in città in modo che i primi cittadini (che sono responsabi l i del la salute pubblica, ndr), lo possano inserire nei loro programmi e soprattutto nelle loro priorità».
Peraltro, «l’emergenza annunciata» sul fronte anziani ha evidenti ricadute anche sulla progressiva impossibilità da parte delle famiglie di prendersene cura a domicilio.
Se a questi dati si aggiungono quelli sul calo delle nascite, e quelli Istat che prevedono nel vicentino, tra vent’anni, un calo della popolazione tra i 0/ 29 anni del 24,5%; dai 30/65 anni del 17;1% e un aumento di quella tra i 66/79 anni del 55,4%, è evidente che le ripercussioni, come già temuto dalle categorie economiche, si riverseranno anche nel mondo del lavoro, con la conseguente e già attuale mancanza di manodopera, che potrà essere sopperita solo con «energie» provenienti da altri Paesi. Di qui l’amara conclusione dei rappresentanti del «Rezzara»: «A fronte di problemi così vasti che incideranno pesantemente sulla nostra società, si fatica a capire la “disattenzione” da parte dello Stato e della politica in generale su queste tematiche».