Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Nuovo centro servizi universitari piazzale Bologna inizia a rinascere
Possamai: vettoredirigenerazione. Salin: copriamobisogniformatividelterritorio
Piazzale Bologna riparte dal Centro servizi universitari Vicenza. In questa storia s’intrecciano più fili, stretti a loro volta dalla parola «innovazione» e che hanno nello studio l’elemento comune di nuove aspirazioni positive. Individuali e collettive. E in questo senso, come sottolineato dal sindaco Giacomo Possamai, «la circostanza che la sede del Centro servizi universitari sia in piazzale Bologna, interessata da tempo da più criticità sociali, richiama lo studio e lo connota come vettore di rigenerazione anche di spazi fisici della città». Il Centro è stato inaugurato venerdì pomeriggio e si traduce, tra le altre cose, in nuovi spazi della sede di Esame di Vicenza delle università digitali Unipegaso, Unimercatorum e San Raffaele – Roma (gruppo Multiversity). Il mondo è cambiato, le università e le università telematiche, come ricordato a più voci, sotto il profilo dell’offerta non sono più quelle di vent’anni fa.
La circostanza che alla tavola rotonda moderata dal giornalista Antonio Di Lorenzo che ha fatto da corredo all’inaugurazione («Beautiful minds, la scelta universitaria nell’era digitale») fossero presenti anche Adamo Dalla Fontana (presidente della Fondazione Studi Universitari), il presidente della Camera di commercio Giorgio Xoccato, il presidente dell’Accademia
Olimpica Giovanni Luigi Fontana e altri attori del mondo della cultura, della formazione e dell’economia della città, accredita una sorta di sdoganamento definitivo. E, tutto sommato, la fine delle barriere che separavano vecchio e nuovo mondo accademico. «Cerchiamo di coprire alcuni dei bisogni formativi del nostro territorio – dice Matteo Salin (Pegaso) – permettendo alle persone di completare studi iniziati, cercando di essere d’aiuto alle famiglie cercando di contenere i costi, aiutare chi lavora in azienda e che ha bisogno di consolidare una propria posizione”. E soprattutto “favorire la formazione universitaria anche di chi ha disabilità». Concetto, quest’ultimo, ribadito più volte anche dal vice sindaco Isabella Sala. Così il bisogno di inclusività e la necessità di offrire al territorio un altro salto nella formazione s’intrecciano. «Con l’università presenziale occupiamo spazi paralleli con qualche sovrapposizione fisiologica – dice Salin guardando Dalla Fontana – ma ci accomuna la volontà delle forze istituzionali e imprenditoriali che credono nella crescita della nostra città a tutti i livelli in particolare per quanto riguarda la presenza universitaria». La quale «grazie ai corsi che gravitano su Vicenza delle università di Padova, Verona e dello Iuav di Venezia ha superato le quattromila presenze » ricorda proprio il presidente della Fsu. Piazzale Bologna, si diceva, e la sua rigenerazione. «Essere qui è anche una scelta che vuole aiutare la città investendo per favorire attività in un luogo che deve essere valorizzato e proprio per questo abbiamo seguito i richiami del sindaco» racconta Salin, volto noto in città, con una vita tra imprenditoria e docenza. Insomma, poco, oggi, sembra essere stato lasciato al caso.