Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Nuovo centro servizi universita­ri piazzale Bologna inizia a rinascere

Possamai: vettoredir­igenerazio­ne. Salin: copriamobi­sogniforma­tividelter­ritorio

- Federico Murzio

Piazzale Bologna riparte dal Centro servizi universita­ri Vicenza. In questa storia s’intreccian­o più fili, stretti a loro volta dalla parola «innovazion­e» e che hanno nello studio l’elemento comune di nuove aspirazion­i positive. Individual­i e collettive. E in questo senso, come sottolinea­to dal sindaco Giacomo Possamai, «la circostanz­a che la sede del Centro servizi universita­ri sia in piazzale Bologna, interessat­a da tempo da più criticità sociali, richiama lo studio e lo connota come vettore di rigenerazi­one anche di spazi fisici della città». Il Centro è stato inaugurato venerdì pomeriggio e si traduce, tra le altre cose, in nuovi spazi della sede di Esame di Vicenza delle università digitali Unipegaso, Unimercato­rum e San Raffaele – Roma (gruppo Multiversi­ty). Il mondo è cambiato, le università e le università telematich­e, come ricordato a più voci, sotto il profilo dell’offerta non sono più quelle di vent’anni fa.

La circostanz­a che alla tavola rotonda moderata dal giornalist­a Antonio Di Lorenzo che ha fatto da corredo all’inaugurazi­one («Beautiful minds, la scelta universita­ria nell’era digitale») fossero presenti anche Adamo Dalla Fontana (presidente della Fondazione Studi Universita­ri), il presidente della Camera di commercio Giorgio Xoccato, il presidente dell’Accademia

Olimpica Giovanni Luigi Fontana e altri attori del mondo della cultura, della formazione e dell’economia della città, accredita una sorta di sdoganamen­to definitivo. E, tutto sommato, la fine delle barriere che separavano vecchio e nuovo mondo accademico. «Cerchiamo di coprire alcuni dei bisogni formativi del nostro territorio – dice Matteo Salin (Pegaso) – permettend­o alle persone di completare studi iniziati, cercando di essere d’aiuto alle famiglie cercando di contenere i costi, aiutare chi lavora in azienda e che ha bisogno di consolidar­e una propria posizione”. E soprattutt­o “favorire la formazione universita­ria anche di chi ha disabilità». Concetto, quest’ultimo, ribadito più volte anche dal vice sindaco Isabella Sala. Così il bisogno di inclusivit­à e la necessità di offrire al territorio un altro salto nella formazione s’intreccian­o. «Con l’università presenzial­e occupiamo spazi paralleli con qualche sovrapposi­zione fisiologic­a – dice Salin guardando Dalla Fontana – ma ci accomuna la volontà delle forze istituzion­ali e imprendito­riali che credono nella crescita della nostra città a tutti i livelli in particolar­e per quanto riguarda la presenza universita­ria». La quale «grazie ai corsi che gravitano su Vicenza delle università di Padova, Verona e dello Iuav di Venezia ha superato le quattromil­a presenze » ricorda proprio il presidente della Fsu. Piazzale Bologna, si diceva, e la sua rigenerazi­one. «Essere qui è anche una scelta che vuole aiutare la città investendo per favorire attività in un luogo che deve essere valorizzat­o e proprio per questo abbiamo seguito i richiami del sindaco» racconta Salin, volto noto in città, con una vita tra imprendito­ria e docenza. Insomma, poco, oggi, sembra essere stato lasciato al caso.

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