Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
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Un detenuto di difficile adattamento ha ferito due poliziotti. Lo denuncia il sindacato
Ennesima aggressione all’interno del carcere di Vicenza, la sesta da inizio anno. È una situazione sempre più fuori controllo quella della casa circondariale Del Papa a San Pio X, dove ieri mattina il personale in servizio è stato preso a calci e pugni da un detenuto. Come riporta l’Unione sindacati di polizia penitenziaria del Triveneto, l’aggressione è stata perpetrata da parte di un detenuto di difficile adattamento, proveniente da un’altra sede del distretto. Il carcerato, spiegano i sindacalisti, avrebbe dovuto essere ubicato nel reparto ex articolo 32, dedicato alla detenzione dei responsabili di aggressioni in danno del personale, ma a causa dell’assenza camere disponibili è stato allocato nel nuovo padiglione.
Secondo le ricostruzioni, già nella serata di venerdì il detenuto avrebbe inscenato una protesta, probabilmente legata alla terapia del servizio sanitario, durante la quale avrebbe danneggiato telecamere, impianto antincendio e plafoniere di illuminazione. Ieri mattina dunque, nel corso delle operazioni di controllo finalizzate a spostarlo in un altro reparto, il detenuto ha aggredito due agenti con calci e pugni, tanto da rendersi necessario il loro trasporto all’ospedale San Bortolo, dove le lesioni procurate sono state giudicate guaribili in dieci giorni.
«Le innumerevoli aggressioni ai danni della polizia penitenziaria del reparto - il commento del segretario nazionale dell’Uspp Leonardo Angiulli - creano ulteriore criticità al già risicato organico il quale arranca con innumerevoli fatiche per garantire la sicurezza all’interno carcere vicentino. Ai vertici dell’amministrazione chiediamo di sospendere l’assegnazione di nuovi detenuti ex articolo 32 fino a quando non verranno ripristinate le camere, che attualmente sono inagibili».
Solamente lo scorso lunedì una delegazione di sindacalisti dell’Uspp aveva incontrato il prefetto di Vicenza Salvatore
Caccamo, per discutere delle criticità che sta attraversando l’istituto penitenziario berico, in particolare il grave affollamento e la mancanza di continuità al comando, senza contare la carenza di 73 agenti nel nuovo padiglione. L’incontro si era reso necessario in seguito all’ennesimo evento critico andato in scena all’interno della struttura e risalente allo scorso 14 febbraio, quando un detenuto di difficile adattamento ha appiccato il fuoco nella propria cella. In quell’occasione, gli operatori del carcere hanno disposto l’immediata evacuazione dei reparti, onde evitare l’intossicazione di altri detenuti, e ben sette poliziotti sono finiti all’ospedale intossicati. Una replica è avvenuta nella serata di martedì scorso, anche se per per fortuna il personale è riuscito a domare rapidamente le fiamme all’interno della cella, con conseguenze meno gravi.
Angiulli (Uspp)
«La camere sono inagibili, l’assegnazione di nuovi detenuti va sospesa»