Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Non rispetta il divieto di avvicinare l’exmoglie, braccialetto elettronico
continuato a perseguitare la ex moglie anche dopo che gli era stato vietato di avvicinarsi alla donna. Ora un uomo di Bassano di 43 anni deve portare il braccialetto elettronico, che monitora ogni suo singolo spostamento.
L’applicazione della nuova misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dall’ecx moglie con l’applicazione del braccialetto elettronico è stata eseguita mercoledì pomeriggio dai carabinieri di via Emiliani, in base all’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari di Vicenza su richiesta della procura. L’uomo non è nuovo a questo tipo di misure, tanto che già nel dicembre del 2022 i carabinieri di Rosà avevano eseguito nei suoi confronti il primo divieto di avvicinamento, sempre per atti persecutori a danno dell’ex moglie. Un divieto che non gli è mai stato revocato. Tuttavia in quel caso il gip lo aveva autorizzato ad avvicinarsi alla persona offesa nei momenti in cui c’era la necessità che lui esercitasse la propria potestà genitoriale. Ma solo ed esclusivamente per questa finalità. Un beneficio che però, ora, gli è stato negato visto che la sua condotta in questi anni non ha fatto altro che peggiorare. Il nuovo provvedimento si presenta quindi più restrittivo e permette alle forze dell’ordine un maggiore controllo sugli spostamenti dell’uomo. L’aggravamento della misura nasce dal fatto che la vittima, sentita dei carabinieri, ha raccontato che l’ex marito ha continuato a mandarle messaggi e in alcune occasioni le ha pure rivolto alcune minacce. Per questo, dopo aver raccolto tutte le prove a sostegno del comportamento dell’ex marito, è stato deciso per l’applicazione di questa nuova misura cautelare. Ora il quarantatreenne non avrà più la possibilità di avvicinarsi a lei, dovrà mantenere la distanza minima di almeno 500 metri.
Gli atti persecutori è solo uno dei tanti reati riconosciuti in quello che viene denominato codice rosso. A riguardo c’è un’intera area dedicata nel sito web dei carabinieri dove è presente anche il «Violenzametro»: un test di autovalutazione che possa rilevare i segnali di livello di violenza di genere subìto in un rapporto di coppia e che, di conseguenza, dà anche dei consigli utili per chiedere aiuto in base al livello riscontrato.