Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Omicidio dei fratelliRi­zzi, Maritan vuole la revisione

L’exsodaledi­Manierofuc­ondannatop­er ildelittod­el ‘90. Manca loscagiona: «Èinnocente»

- A. Zo.

Ventun’anni e mezzo di pena per aver concorso a uno dei delitti più famosi e terribili della storia della mala del Brenta: quello dei fratelli Massimo e Maurizio Rizzi, freddati a colpi di pistola il 10 marzo 1990 insieme a Franco Padovan sull’argine del fiume e poi sepolti lì. Ma ora lo storico boss di San Donà di Piave Silvano Maritan – che su 77 anni di vita ne ha passati 40 in carcere – vuole essere riabilitat­o, nonostante questo non abbia alcun impatto sul suo «fine pena». Per questo con il suo avvocato Emanuele Fragasso ha presentato un’istanza di revisione del processo alla Corte d’appello di Trento. «Per quanto lontana, quella condanna pesa ingiustame­nte sulle spalle di una persona che pur non ha mancato di ammettere le proprie responsabi­lità, quando erano effettive», scrive il legale.

Il punto di partenza può sembrare un po’ strano: il libro d’esordio della nuova carriera di scrittore di Giampaolo Manca, All’inferno e ritorno, pubblicato nel 2018. A pagina 288, infatti, Manca – che invece quel delitto l’ha sempre ammesso – citava la condanna di Maritan: «Ho il sacrosanto dovere morale e poi giudiziari­o di affermare senza ombra di dubbio che è stato condannato ingiustame­nte: ma nonostante lo abbia scagionato, nulla è valso». Proconcors­e prio per questo l’avvocato Fragasso, lo scorso novembre, per due volte ha convocato Manca nel suo studio per le indagini difensive. «E’ giusto che sia resa giustizia a Maritan Silvano, perché non c’entra niente», aveva detto l’ex malavitoso al legale, spiegando che al momento dell’omicidio dei tre «rivali» erano in cinque: il boss Felice Maniero, lo stesso Manca, Paolo Pattarello, Paolo Tenderini e Vincenzo Zampieri. Maritan non c’era e nemmeno aveva partecipat­o alla decisione dell’omicidio, «Non aveva motivo di ucciderli – aveva aggiunto – perché questa diatriba tra noi e i Rizzi era per un fatto nostro esclusivo». «Maritan non

neppure moralmente», scrive in grassetto l’avvocato Fragasso nel ricorso.

Per lui le dichiarazi­oni di Manca sono «nuove prove». D’altra parte anche lo stesso Pattarello l’aveva scagionato nel 2007 di fronte alla Corte d’appello di Trieste («non lo sapeva nemmeno»), ma all’epoca il verbale era stato trasmesso alla procura per falsa testimonia­nza: poi era stato prosciolto. Tanto che ora Fragasso chiede che anche Pattarello venga sentito. Ad accusarlo fu proprio Maniero: «Che la stessa Corte d’assise d’appello escluse essere del tutto credibile», dice il legale.

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Ex sodale di Felice Maniero, oggi ha 77 anni
Maritan Ex sodale di Felice Maniero, oggi ha 77 anni

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