Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bonus cultura, studente svela la truffa del libraio
Truffa ai danni del «Bonus Cultura – App 18». Un neo maggiorenne ha denunciato alla Guardia di finanza di Arzignano di essere stato raggirato e da qui l’amara scoperta: il titolare di una libreria della provincia di Avellino non ha truffato solo lui, ma centinaia di ragazzi, tra cui alcuni vicentini, intascandosi oltre 144.100 euro. L’indagine è nata quando il diciottenne si è presentato alle fiamme gialle per denunciare la trappola in cui era appena caduto. Da quanto emerso il ragazzo, dopo aver ricevuto dal ministero il bonus di 500 euro che va speso per iniziative culturali come mostre, concerti o visite, si era deciso a convertirlo in denaro per poterlo spendere a suo piacimento.
Si era quindi rivolto a una libreria il cui sito web pubblicizzava la possibilità di monetizzare questo voucher statale. Il titolare, di 21 anni, una volta entrato in contatto con il ragazzo gli aveva proposto un accordo: lo studente avrebbe dovuto pagare 30 euro di commissione e poi 470 euro gli sarebbero tornati sottoforma di liquidità. Tuttavia questo scambio non è mai avvenuto e il libraio si è tenuto i 500 euro. I finanzieri si sono rivolti alla Consap (Concessionaria servizi assicurativi pubblici spa), che gestisce i pagamenti a favore degli esercenti aderenti all’iniziativa. E da un primo controllo è emerso che il titolare aveva truffato 442 ragazzi, percependo così diverse decine di migliaia di euro. Per questo motivo è stato denunciato per indebita percezione di erogazioni pubbliche e la sua ditta è stata sospesa dall’elenco delle attività aderenti all’iniziativa.
Nel frattempo le attività investigative sul ventunenne non si fermano. Ora i finanzieri stanno decodificando tutti i codici dei beneficiari del bonus cultura collegati a questa libreria e stanno pure cercando di capire con quale meccanismo il titolare abbia raggirato il ministero. E se, nel suo modus operandi, c’era anche la procedura di emissione di fatture false. Senza dimenticare che in questa storia sono nel torto anche le centinaia di diciottenni che volevano cedere il voucher statale in cambio di un compenso in denaro, violando così la normativa del bonus ministeriale.
Le indagini Sono partite dalla denuncia di un diciottenne di Arzignano