Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bonus cultura, studente svela la truffa del libraio

- ARZIGNANO (VICENZA) Rebecca Luisetto

Truffa ai danni del «Bonus Cultura – App 18». Un neo maggiorenn­e ha denunciato alla Guardia di finanza di Arzignano di essere stato raggirato e da qui l’amara scoperta: il titolare di una libreria della provincia di Avellino non ha truffato solo lui, ma centinaia di ragazzi, tra cui alcuni vicentini, intascando­si oltre 144.100 euro. L’indagine è nata quando il diciottenn­e si è presentato alle fiamme gialle per denunciare la trappola in cui era appena caduto. Da quanto emerso il ragazzo, dopo aver ricevuto dal ministero il bonus di 500 euro che va speso per iniziative culturali come mostre, concerti o visite, si era deciso a convertirl­o in denaro per poterlo spendere a suo piacimento.

Si era quindi rivolto a una libreria il cui sito web pubblicizz­ava la possibilit­à di monetizzar­e questo voucher statale. Il titolare, di 21 anni, una volta entrato in contatto con il ragazzo gli aveva proposto un accordo: lo studente avrebbe dovuto pagare 30 euro di commission­e e poi 470 euro gli sarebbero tornati sottoforma di liquidità. Tuttavia questo scambio non è mai avvenuto e il libraio si è tenuto i 500 euro. I finanzieri si sono rivolti alla Consap (Concession­aria servizi assicurati­vi pubblici spa), che gestisce i pagamenti a favore degli esercenti aderenti all’iniziativa. E da un primo controllo è emerso che il titolare aveva truffato 442 ragazzi, percependo così diverse decine di migliaia di euro. Per questo motivo è stato denunciato per indebita percezione di erogazioni pubbliche e la sua ditta è stata sospesa dall’elenco delle attività aderenti all’iniziativa.

Nel frattempo le attività investigat­ive sul ventunenne non si fermano. Ora i finanzieri stanno decodifica­ndo tutti i codici dei beneficiar­i del bonus cultura collegati a questa libreria e stanno pure cercando di capire con quale meccanismo il titolare abbia raggirato il ministero. E se, nel suo modus operandi, c’era anche la procedura di emissione di fatture false. Senza dimenticar­e che in questa storia sono nel torto anche le centinaia di diciottenn­i che volevano cedere il voucher statale in cambio di un compenso in denaro, violando così la normativa del bonus ministeria­le.

Le indagini Sono partite dalla denuncia di un diciottenn­e di Arzignano

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