Citta, difesa a tre per rilanciarsi «Un’arma in più»

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Una rivoluzione tattica da cui ripartire. Sabato, a Cosenza, il Cittadella ha messo fine all’emorragia di otto sconfitte consecutive, strappando un pareggio che dovrà fare da traino a una vera e propria svolta in senso positivo.

Al Marulla, Edoardo Gorini ha sorpreso tutti gli addetti ai lavori pescando dal cilindro un nuovo modulo: accantonato il canonico 4-3-1-2, un marchio di fabbrica del Cittadella da molti anni, e passaggio al 3-5-2. L’innovazione strategica ha generato i dividendi sperati, in particolar modo in fase difensiva. Il Citta in Calabria ha terminato la gara senza incassare reti; non succedeva dal 13 gennaio. «La difesa a tre? Non l’avevamo mai messa in pratica prima di Cosenza — spiega il padovano Luca Maniero, enfant du pays lanciato da Gorini come titolare tra i pali nell’ultimo turno — però quando analizzavamo le squadre avversarie, tante giocano con il 3-5-2 e spesso trovavamo situazioni simili in allenamento. Il nuovo modulo ha portato qualcosa di nuovo che a livello mentale ha aiutato. Da dietro mi sono sentito sempre al sicuro: ho rivisto la compattezza, la voglia di non subire gol e la fame di arrivare a un risultato positivo che ci mancava ormai da tanto tempo».

Domanda scontata: da qui in avanti Gorini adotterà ancora la retroguardia a tre? «Di sicuro avrà un’alternativa in più— conclude il portiere— in base all’avversario che incontriamo. Con i nostri principi di gioco potrebbe darci dei vantaggi». Ieri i granata sono tornati ad allenarsi, per preparare la prossima gara di sabato al Tombolato, contro il Modena. Il Citta, ancora in convalescenza, vuole tornare a segnare dopo tre giornate a secco di reti realizzate. E soprattutto riassaporare un successo che manca da metà gennaio, per dimostrare di essere pienamente guarito.

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