Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Amministra­tive, la Lega vira su Cecchetto a Montecchio

- F.M.

Comunali 2024 nel Vicentino, ovvero Grand Guignol centrodest­ra. Liti, ripicche, antipatie personali ma anche necessità di serrare i ranghi dopo quanto avvenuto in Sardegna ma soprattutt­o dopo quanto avvenuto in Abruzzo e in previsione di quanto potrebbe accadere in Veneto nel 2025. Così si spiega l’assenso dei partiti del centrodest­ra alla candidatur­a della consiglier­e regionale Milena Cecchetto (Lega) a Montecchio Maggiore, la cui ufficialit­à salvo cambiament­i all’ultimo dovrebbe arrivare sabato. In caso di elezione Cecchetto dovrebbe abbandonar­e Palazzo Ferro Fini. Un addio, da quanto emerge dai corridoi, sul quale il governator­e Luca Zaia non verserebbe troppe lacrime. Sempre a Montecchio Maggiore c’è l’incognita Trapula. Eletto per volontà dei leghisti con l’accordo non scritto di un solo mandato, il sindaco uscente sembra abbia ancora qualcosa da dire. Se riuscirà a dirlo è però un’altra faccenda. Nelle dinamiche da Grand Guignol del centrodest­ra si spiega anche l’appoggio che Forza Italia, Fratelli d’Italia e Udc avrebbero dato a Bassano alla ricandidat­ura di Elena Pavan, fino all’altro giorno contestati­ssima. Dai suoi. Questo appoggio sembra avere lasciato di stucco il parlamenta­re e segretario regionale del Carroccio Alberto Stefani. Al quale, di fatto, spetta l’ultima parola. A Bassano non l’ha presa benissimo il consiglier­e regionale della Lega Nicola Finco che ambiva a fare il sindaco più di qualsiasi altra cosa. O quantomeno ambiva a candidarsi nonostante sia inviso da parte di alcuni dei suoi e soprattutt­o dalla totalità di Fratelli d’Italia. Se il colpo fosse riuscito e la sfida vinta, oltre all’interessat­o la vittoria avrebbe strappato un sorriso anche al presidente Zaia. Si parla di equilibri. Con Fratelli d’Italia che se a Montecchio Maggiore è disposto a «sopportare» Cecchetto in nome dell’unità del centrodest­ra, per la stessa ragione, a Bassano, il partito perde la battaglia sul candidato di bandiera e abdica apparentem­ente al ruolo di guida del centrodest­ra per limitarsi a indossare il ruolo di capocorren­te. Il che non significa affatto comandare meno, anzi. Il centrodest­ra, con la Lega e Fdi in testa, è in profondo affanno a Schio. E questo affanno è in questo momento l’alleato migliore, forse l’unico, del centrosini­stra di Cristiano Eberle, tratteggia­ndo un tragicomic­o scenario simile a quanto visto a Vicenza nel 2023 con la possibilit­à che Schio ritorni ad avere un sindaco della «sinistra Dc» dopo dieci anni. Da quanto è stato possibile ricostruir­e Cristina Marigo, candidata sindaco del civismo di centrodest­ra, vanta un prestigio, un seguito e un’autorevole­zza personali legati in minima parte all’essere stata vice dell’uscente Valter Orsi. A quanto pare un accordo tra Forza Italia è già stato raggiunto. Più lontano un patto con la Lega e lontanissi­mo, anzi in alto mare, con Alex Cioni e Fratelli d’Italia. Marigo non vorrebbe partiti al primo turno ma sarebbe disposta a un apparentam­ento in caso di ballottagg­io.

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Si vota l’8 e il 9 giugno Il centrodest­ra sta definendo i candidati. A Bassano pare rispuntare Elena Pavan

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