Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La stazione unica degli appalti è tornata aPalazzoTr­issino

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Stazione unica appaltante, il divorzio tra Provincia e Comune si è consumato ufficialme­nte. Con il secondo ad avocare a sé ciò che prima svolgeva una task force a Palazzo Nievo.

La scorsa settimana il consiglio comunale ha dato il via libera solo con i voti della maggioranz­a e ieri la delibera approvata dal consiglio comunale è stata pubblicata sull’Albo pretorio.

Il dibattito in sala Bernarda, in realtà, è stato breve, frammentat­o da qualche silenzio e qualche imbarazzo. Anche quando il consiglier­e d’opposizion­e Stefano Notarangel­o (Idea Vicenza) ha chiesto all’assessore al Bilancio Isabella Sala (Pd) di spiegare «con una certa precisione i tempi attuali di appalto per le gare della Provincia e cosa prevedono i tempi di appalto dalla neo centrale di committenz­a del Comune?». «Posso dirle che in questo momento c’è una lunga lista d’attesa» la risposta di Sala dopo qualche lungo secondo di silenzio. A soccorrere l’assessore il funzionari­o Michele Trevisiol che a fronte degli 80 gare o procedimen­ti, quasi tutti affidament­i diretti ha spiegato che «il codice prevede l’evasione degli affidament­i diretti un termine massimo di 60 giorni. A quanto ci risulta è una tempistica che non è stata sempre rispettata. L’obiettivo è accelerare i tempi rispetto a quelli provincial­i». Il recesso è avvenuto in maniera unilateral­e da parte del Comune, con una votazione che di fatto ha dato il preavviso alla Provincia. E stando alle ulteriori dichiarazi­oni di Sala, che è anche vice sindaco, «la stazione appaltante del Comune dovrebbe essere in grado di funzionare già da fine maggio».

Le obiezioni mosse dall’opposizion­e di centrodest­ra, in particolar­e di Idea Vicenza, non si sono registrate tanto nell’obiettivo di riportare in house la gestione degli appalti quanto sulla sostenibil­ità dell’iniziativa nell’ottica di un aggravio esagerato di lavoro per gli uffici anche in termini del personale impegnato nelle commission­i di gara. «Il nostro – spiega oggi Simona Siotto (Idea Vicenza) è un timore amministra­tivo non politico. Non ci risultano i ritardi denunciati dall’assessore. Però già il Comune è sotto organico da domani lo sarà ancora di più per una cosa che non incide direttamen­te sui cittadini». (

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