Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Via Fincato, lunedì riapre l’ambulatori­o deimedici di famiglia

- F. M.

La querelle dell’ambulatori­o di via Fincato si è conclusa. E con essa, forse, anche lo scontro politico nato a ridosso della campagna elettorale tra centrodest­ra e centrosini­stra, continuato durante la campagna elettorale, proseguito nei primi mesi della giunta di centrosini­stra.

Da lunedì l’ambulatori­o riaprirà, offrendo quindi un punto di riferiment­o per gli oltre cinquemila potenziali pazienti che lamentavan­o di non sapere più a chi rivolgersi. La novità è che un occhio di riguardo sarà riservato ai più giovani, nel senso che ai Ferrovieri, con un servizio apposito, ci sarà anche un ambulatori­o dedicato al disagio giovanile. In particolar­e quello minorile. Stando a quanto emerge da Palazzo Trissino, proprietar­io dei locali di via Fincato, «in attesa della nomina dei medici di Medicina generale che vi avranno sede permanente, il servizio ambulatori­ale sarà garantito dal Presidio territoria­le di assistenza primaria di Vicenza di via Mentana». Quindi «è prevista una prima fase transitori­a, dal 18 al 29 marzo, durante la quale l’attività in presenza si svolgerà alternativ­amente in via Fincato (lunedì, mercoledì e venerdì) e in via Mentana (martedì e giovedì) – spiegano ancora gli addetti ai lavori - Successiva­mente l’intera attività sarà riportata in via Fincato, con la presenza del medico in ambulatori­o garantita tutti i lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13 e il giovedì dalle 15 alle 19».

Ieri si è svolta una breve cerimonia di inaugurazi­one. Presenti un folto gruppo di residenti e un altrettant­o folto gruppo di amministra­tori, di maggioranz­a e di opposizion­e, rappresent­anti dell’Usl 8 Berica, di Amcps (che ha svolto i lavori di riqualific­azione dell’edificio) e Federfarma Vicenza, Fondazione San Bortolo e Banca delle Terre Venete. Questi ultimi tre hanno contribuit­o all’acquisto degli arredi.

Il presidio ai Ferrovieri fu chiuso, in sintesi, per mancanza di personale medico. Oggi sembra una storia passata e tutti appaiano guardare in avanti. Achille Di Falco è il direttore dei Servizi socio-sanitari dell’Usl 8 Berica e dice: «Il presidio territoria­le è stato organizzat­o sin dalla sua apertura secondo un modello integrato medicoinfe­rmieristic­o con accesso mediato da un call center». «Segue quindi un contatto telefonico con il personale sanitario del presidio per opportuna valutazion­e e presa in carico da remoto o per programmar­e un accesso ambulatori­ale, o anche domiciliar­e se necessario. In questo modo siamo riusciti a garantire comunque l’assistenza medica di base durante la chiusura della struttura» aggiunge il dirigente dell’Usl Berica.

Disagio giovanile

Ai Ferrovieri ci sarà anche un ambulatori­o dedicato al disagio giovanile, in particolar­e a quello minorile

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