Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
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Duemacedoni fermati con 200mila euro nell’azienda vicentina, sequestri per 6milioni
Si può definire un colpo di scena quello che è stato vissuto giovedì pomeriggio dai finanzieri di Vicenza. I militari durante i controlli alla «Nadir Gold Italia srl» di via Zamenhof, da quanto emerso coinvolta in un riciclaggio di denaro proveniente dal narcotraffico internazionale e per cui ora è in stato di fermo il titolare Roberto Mandato, si sono trovati di fronte a due macedoni con dei sacchetti della spesa pieni zeppi di contanti.
Erano arrivati con una Opel Astra, avevano parcheggiato, erano scesi e avevano prelevato dal bagagliaio le borse. Lì dentro, divisi in 19 involucri, c’erano 200.000 euro in banconote di vario taglio, dai 5 ai 500 euro. I due si sono rivolti alle ispettrici in borghese delle fiamme gialle pensando fossero delle dipendenti dell’azienda, chiedendo loro di entrare in ufficio. Li hanno lasciati entrare e, all’interno, altri colleghi li hanno fermati ed identificati. La coppia di macedoni, 27 e 37 anni, non è riuscita a spiegare il motivo per cui si trovava lì e men che meno sono stati in grado di chiarire la provenienza di tutto quel denaro.
Dopo il via libera della procura di Vicenza, i due sono stati arrestati in flagranza di reato e tutto il denaro è stato sequestrato. Ciò che risulta dalle indagini della finanza è che quei soldi provenivano proprio dalla società turco-siriana di Milano, fatta di madre, padre e figlio (tutti al momento in stato di fermo). I tre sulla carta gestivano un mobilificio, mentre nella realtà erano a capo di un sistema «hawala»: riciclavano dei soldi proveniente da un traffico di sostanze stupefacenti, lo facevano passare in delle aziende di Milano, Novara e Vicenza per poi farlo finire in Turchia. Lei si sarebbe occupata di contare e confezionare il denaro nei sacchetti della spesa all’interno del suo appartamento di Cusago (Milano), mentre i due uomini avrebbero fatto da «corrieri» trasferendo i soldi, anche nella società del distretto orafo di Vicenza. Quest’ultima è una filiale di una società turca, la «Nadir Metal Rafineri» il cui rappresentante legale è proprio Mandato, vicentino noto nel mondo del padel di 59 anni, tutelato dall’avvocato Chiara Bellini. Sotto indagine c’è anche suo figlio di 32 anni e uno dei suoi dipendenti.
Dopo la scoperta dei finanzieri sono stati sequestrati contanti, auto, orologi, oro e preziosi per una cifra che va oltre i 6 milioni di euro. Tra questi rientrano anche i 7 chilogrammi d’oro e 50.000 euro in contanti trovati in un appartamento a Vicenza.
L’operazione condotta dalla guardia di finanza di Milano, con il supporto del servizio centrale investigazioni criminalità organizzata e l’ausilio di unità cinofile «cashdog», è nata da un semplice controllo economico finanziario. Poi, a seguito di una complessa attività investigativa, supportata anche dalla rete @ ON finanziata dalla Commissione UE e coordinata dal sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia milanese Silvia Bonardi, ha portato a scoprire un sistema di riciclaggio che coinvolgeva diverse aziende del Nord Italia. Il sistema «hawala» utilizzato dalla famiglia turco-siriana è un modo per scambiare il denaro nato nel mondo arabo, permette che dalla “nazione A” alla “nazione B” si riesca a trasferire in modo efficace del contante.
Questo avviene attraverso dei mediatori che agiscono grazie a dei contatti telefonici e uno scambio di parole chiave. Gli hawaladars (coloro che praticano l’hawala) si riservano un margine di profitto dal 2% al 5% delle somme, che in questo caso specifico sarebbero oggetto di riciclaggio.