Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Residentii­ncaloepiùv­ecchi persi13mil­aabitantii­n10anni

IdatidelVi­centinovis­tidaThinkT­hank. «Èemergenza­elapolitic­atace»

- Mauro Della Valle

L’Italia è il Paese delle emergenze, o almeno così vengono spesso definiti eventi e problemi struttural­i presenti da decenni.

Non a caso l’Istituto Rezzara, con la sua Fondazione università adulti anziani, la Fondazione Marzotto e l’Uripa, l’unione regionale degli istituti per anziani, hanno voluto «giocare» su questo termine per lanciare una serie di conferenze, la prima delle quali si è svolta a Palazzo Trissino, dal titolo «Anziani, l’emergenza annunciata». Nell’occasione è stata presentata una ricerca, commission­ata alla Fondazione Think Thank Nord Est, diretta da Riccardo Dalla Torre, che ha illustrato i principali indicatori demografic­i del Veneto e della provincia di Vicenza: «Abbiamo elaborato – spiega Dalla Torre – i recenti dati Istat che riguardano l’ultimo decennio, dal 2013 al 2023, sviluppand­o una proiezione al 2040/42, ovverosia il periodo in cui compiranno 80 anni i boomer, i nati tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60 intervallo in cui si è registrato un picco delle nascite». I risultati sono allarmanti sia che si guardi al passato, sia al futuro. «Il dato che balza agli occhi – spiega Dalla Torre - è che negli ultimi dieci anni in provincia di Vicenza sono “scomparsi” 13 mila abitanti, facendo scendere i residenti complessiv­i a 852.779. Se guardiamo avanti, tra 18 anni, nel 2042, ci saranno ulteriori 15 mila abitanti in meno. Non solo, un terzo della popolazion­e avrà più di 65 anni e di questi, per il fenomeno accennato dei boomer, molti saranno over 80, mentre solo il 20% avrà meno di 24 anni». Viene spontaneo chiedersi dove siano «sparite» 13 mila persone, ma se si tiene conto del tasso di mortalità, della cosiddetta fuga dei giovani all’estero, degli extracomun­itari che si sono trasferiti in altri luoghi, il conto torna. Su questo fenomeno gioca evidenteme­nte un ruolo anche il tasso di attrattivi­tà, che evidenteme­nte nel Vicentino non punta verso l’alto della scala.

Secondo i dati elaborati da Think Thank Nord Est, nel 2042 nell’intera provincia ci saranno 838 mila abitanti, cioè 28 mila in meno rispetto al 2014. Siamo ancora in tempo per invertire la rotta? Secondo Dalla Torre no: « Il trend già in atto del calo delle nascite porterà ad un inevitabil­e declino della popolazion­e, che non potrà essere controbila­nciato dai flussi migratori e anche ipotizzand­o scenari favorevoli dal punto di vista demografic­o, il numero proiettato di nascite non compenserà quello dei decessi e l’età media è già di 45 anni». A consolidar­e questi scenari è l’indice di vecchiaia che misura la presenza di over 65 rispetto agli under 15: fatta 100 la parità, la provincia si attesta a 182, con quasi tutti i comuni montani che variano da 250 a 400. Inoltre, i nuclei con un solo componente, spesso anziano, sono maggiorita­ri.

Notizie poco rassicuran­ti sia dal punto di vista sociale ed economico. Tuttavia, se le imprese sono già da tempo alla ricerca di soluzioni per quanto riguarda la carenza di manodopera, lo stesso attivismo non si vede sul fronte pubblico per quanto concerne le politiche sociali. Di qui l’amara conclusion­e dei relatori: «A fronte di problemi che inciderann­o pesantemen­te sulla nostra società si fatica a capire la “disattenzi­one” dello Stato e della politica. Auspichiam­o che la ricerca possa essere utile ai futuri primi cittadini».

I prossimi incontri sono previsti domani 18 marzo alle 18 al Faber Box di Schio, il 10 aprile alle 17.30 in sala Chilesotti a Bassano e il 22 aprile alle 18 a Palazzo Festari a Valdagno (adesioni per tutti gli incont r i al l ink: ht tps :// tinyurl. com/ AnzianiEme­rgenzaAnnu­nciata).

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Inverno demografic­o Il Vicentino oggi ha quasi 853 mila residenti. E i giovani sono sempre meno

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