Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La regina del Biathlon «Ho ritrovato la forzamenta­le dopo due anni di follia»

Vittozzi e il trionfo inCoppa delMondo: ho vissutomom­enti non facili

- Di Ugo Cennamo

SAPPADA (UDINE) «Qui e ora». Tre piccole parole, sette lettere in tutto sono l’arma segreta di Lisa Vittozzi, 29 anni, l’atleta azzurra di Sappada che ha conquistat­o la Coppa del Mondo di biathlon a Canmore in Canada, ultima prova dell’anno. Un mantra che lei mentalment­e ripete nei momenti che precedono la gara e, soprattutt­o, nei secondi che intercorro­no fra il momento in cui sci ai piedi imbraccia la carabina, respira, si concentra e punta al bersaglio. Per centrarlo. « Qui e ora». Lo confessa oggi che la stagione si è appena conclusa con un trionfo e dopo un viaggio di ritorno tormentato, quattro ore di ritardo sulla tabella di marcia, mentre si dirige in auto verso la sua Sappada. Ad attenderla ci sono lamammaNad­ia e gli amici di una vita, i suoi primi tifosi di un esercito di fan che dopo aver alzato la coppa di cristallo si è ingrossato. «Sono stremata - confessa con la voce stanca che non nasconde però la propria profonda soddisfazi­one - ma non vedo l’ora di abbracciar­li tutti perché so con quanto amore mi seguono oggi, come quando ho passato momenti difficili».

H a mai pensato di non farcela a ritrovare la luce che l’aveva condotta tanto in alto?

«Nonostante abbia vissuto un periodo non facile negli anni a ridosso del Covid ho sempre saputo che sarei tornata a essere quella che ero».

Cosa l’ha aiutata in quei momenti?

«Ero consapevol­e del mio livello e questa convinzion­e mi ha dato la forza necessaria per superare ogni ostacolo».

Quando è nata in lei questa convinzion­e?

«Confesso che sin da ragazzina puntavo a vincere la Coppa del Mondo. Ho iniziato con lo sci di fondo a Sappada, gareggiato in Friuli e poi mi sono avvicinata al biathlon a Piani di Luzza».

Nel tiro con la carabina è sempre riuscita a esprimersi almeglio?

«A parte i due anni di follia, ho sempre avuto percentual­i molto alte, un talento che ho sempre avuto sin da piccola, ma poi ti rendi conto che il talento non basta e devi fare qualcosa di più».

E per lei cosa è stato quel qualcosa in più?

«Avevo bisogno di una figura che mi aiutasse a capire il mio stato d’animo e a superare le difficoltà incontrate. Di certo il biathlon è uno sport particolar­mente complesso».

Per qualemotiv­o?

«Non basta mettersi gli sci ai piedi la mattina e andare… nello stesso sport convivono due discipline completame­nte diverse ed è stato fondamenta­le perme avere qualcuno, un mental coach che mi aiutasse ad affrontare la parte psicologic­a per ottenere il meglio in gara».

C’è una frase che ripete per trovare la concentraz­iorisultan­o

ne nei momenti che contano?

«Principalm­ente mi dico ”qui e ora”, pensare al presente e non a quello che succederà. Mi focalizzo sulmomento, su quello che sto facendo e questo mi aiuta a essere presente. Questo è quanto mi consiglia di fare sempre il mio mental coach (Aiace Rusciano, docente di Neuroscien­ze all’università di Padova e Verona nonché ex nazionale di karate, ».

Nel biathlon come nel tennis si giocano punti che

ndr) decisivi. Trova analogie tra i due sport, tra lei e un campione come Sinner?

«Sì, è vero, anche se in tutti gli sport ci sonomoment­i decisivi. Riuscire a dare il massimo è difficile però ci si arriva con lamaturità, l’esperienza e tanto lavoro. Poi non tutti comunque riescono e questa è la differenza che trasforma l’atleta in un campione. Ti serve quel tanto in più e non è una dote comune».

Stasera si potrà concedere una pizza con gli amici o agli atleti non èmai consentito?

«La stagione è finita… abbiamo solo i campionati italiani ad Anterselva poi inizierò la preparazio­ne per la prossima stagione corsa, camminata, bicicletta, skyroll e carabina».

La stagione è finita ma inizio ad allenarmi per la prossima Veneta o friulana? Iomi sento internazio­nale

Ho sempre puntato a questo traguardo, so di avere talento: questa consapevol­ezzami ha aiutata a vincere

Lei è nata Pieve di Cadore e vive a Sappada: si sente più veneta o furlana?

«Mi sento internazio­nale con la bandiera italiana nel cuore».

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«L’oro olimpico è l’obiettivo».

 ?? ?? Esultanza Lisa Vittozzi, cadorina di nascita, mostra gli sci in segno di trionfo: ha chiuso la stagione con la vittoria in Coppa del Mondo di biathlon
Esultanza Lisa Vittozzi, cadorina di nascita, mostra gli sci in segno di trionfo: ha chiuso la stagione con la vittoria in Coppa del Mondo di biathlon

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