Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tav, cantieri incittàda finemarzo manei lavori c’èunostopdi 8mesi
Intanto Vi.abilità sta cercando di risolvere il nodo Ponte Alto dopo il no di Rfi
C’è un «baco» temporale sul cronoprogramma del Tav. E su questo i tecnici di Vi.Abilità stanno lavorando per rispondere al «no» di Rete Ferroviaria Italiana alla soluzione proposta da Provincia, Camera di commercio e Comune alternativa all’abbattimento di viale degli Scaligeri a Ponte Alto. Soluzione elaborata da Vi.Abilità, che della Provincia è il braccio operativo in tema di strade. Intanto a fine marzo, fa sapere il general contractor per il Tav IricavDue, comincerà l’allestimento dei primi siti di cantieri relativi all’«Attraversamento Vicenza» con l’obiettivo di «renderli pienamente operativi a partire da settembre». In tutto sono 20 siti distribuiti tra il capoluogo (15 cantieri), Altavilla (4) e Sovizzo (1) «a cui si affiancheranno aree provvisorie al servizio di attività propedeutiche ai lavori di realizzazione».
Ponte Alto e viale degli Scaligeri, si diceva. Il «no» di Rfi risale alla scorsa settimana e ha fatto infuriare Provincia e Camera di commercio, che per prime avevano messo la faccia sulla salvaguardia di un asse strategico per persone e merci, e pure Palazzo Trissino. Laddove, nel commentare la bocciatura, ha rilevato che comunque le altre opere viabilistiche nell’area a ovest ottenute negli ultimi mesi avrebbero mitigato gli effetti negativi dell’abbattimento (e per i due anni successivi). Il cronoprogramma in questione, quello che contiene il «baco», è l’unico ad oggi disponibile ed è quello del 2022. Su questo documento emergono otto mesi di inattività dei lavori, tra il completamento del sottofondo della nuova linea storica di 60 metri e la posa dei binari. Il motivo dell’inattività, spiegano i tecnici vicentini, non è descritto in nessun documento del progetto definitivo. In quello pubblicato nel 2022, infatti, mancano i documenti relativi alla nuova tratta della linea storica. Con il documento riportante la fase di abbattimento di viale degli Scaligeri e della realizzazione della variante di linea storica, a esporre la realizzazione del sottofondo e quella di posa dei binari come due operazioni contigue. Mentre così non è, almeno a guardare il cronoprogramma. E non sarebbe l’unica incoerenza tra progetto e cronoprogramma. Su questo « baco » temporale stanno lavorando a Vicenza per proporre un modo di superarlo e guadagnare mesi, considerato che nella lettera di bocciatura inviata da Rfi si legge che «la soluzione proposta andrebbe ad incidere sulla cantierizzazione e realizzazione delle opere di linea ferroviaria (in particolare rileva lo spostamento a nord dell’attuale linea storica, con le relative opere interferenti) poste sul percorso critico del cronoprogramma dei lavori, determinandosi un incremento dei tempi di ultimazione dell’opera ad oggi stimato in almeno 12 mesi».
In tema di cantieri la novità è emersa 24 ore fa. Limitandosi ai cantieri in città, Vicenza ospiterà un’area base in viale Camisano, un’area di stoccaggio in viale Serenissima e due aree tecniche a est del Retrone (prima di Ponte Alto) e a Ca’ Impenta, quattro cantieri industriali (in via Maganza, di fianco alle Officine Grandi Riparazioni di Rfi, in viale Camisano e nell’area Svt), sei cantieri operativi (in viale Camisano, nell’area Svt, in viale degli Scaligeri, in viale del Sole, via Olmo, e via del Commercio) e, infine, un cantiere armamento nell’area Svt. Il Tav è arrivato.