Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Profanata la tomba diMerlo il padre: «È un gesto odioso»
Èsuccessoancora, indaganoicarabinieri. Ilsindaco: valutiamoletelecamere
Ennesimo oltraggio alla tomba di Michele Merlo, il cantante morto a 28 anni nel giugno del 2021 all’ospedale Maggiore di Bologna per una leucemia fulminante. Per due volte, nei giorni scorsi, la sua tomba, al cimitero di Rosà, è stata violata da sconosciuti. A denunciare l’accaduto il padre di Michele, Domenico che ha definito il gesto «odioso e particolarmente grave». Dalla tomba, in un primo momento, era sparita una copia del libro che la scrittrice trentina Alice Porta ha dedicato a Michele, dal titolo «Con il cuore tra le righe». Poche ore dopo, però, al suo posto, è comparsa la scritta «Alice Porta vergognati». «Non si può oltraggiare in questo modo la tomba di un ragazzo così giovane, per di più morto in un modo tanto tragico – ha commentato ai microfoni di Tva, Domenico Merlo - Credo che chi abbia compiuto un gesto simile possa solo essere una persona malata, ma è anche vero che servono maggiori controlli per evitare che episodi simili continuino a ripetersi».
Già in passato, infatti, dalla tomba di Michele Merlo erano spariti alcuni oggetti: peluche, ricordi, fotografie, persino un anello lasciato da uno dei dai tanti fan che abitualmente fanno
visita al cantante. E anche in quell’occasione la voce dei famigliari di Mike si era fatta sentire: «La mamma degli infami è sempre incinta», aveva scritto sui social il padre. «Un gesto veramente ignobile! Devi solo vergognarti» le sfogo di mamma Katia che nel suo profilo aveva ricordato: «Sono già arrabbiata con il mondo dove purtroppo devo e sto sopravvivendo, ma ancora di più con chi si permettere di prendere i regali di Michele».
Sull’ennesimo episodio di sfregio, nelle scorse ore è intervenuto anche il sindaco di Rosà, Elena Mezzalira: «Casi di sottrazione
di oggetti dalla tomba di Michele erano già stati denunciati dai genitori anche nel recente passato – commenta – ma questa volta stiamo parlando di un vero e proprio caso di vilipendio che è ancora più grave. So che i carabinieri della nostra stazione stanno cercando di risalire al responsabile e sono fiduciosa che si possa trovare presto il colpevole di un gesto tanto spiacevole» In merito alla possibilità, come richiesto da Domenico Merlo, di implementare i controlli nella zona del cimitero, il sindaco precisa che esiste già un servizio di guardiania. Sull’eventualità di installare anche videocamere, invece, Mezzalira ammette che «quelli accaduti alla tomba di Michele sono episodi isolati, ma non è escluso che si possa comunque valutare il posizionamento di telecamere che potrebbero fungere da deterrente».
Intanto, la vicenda giudiziaria legata alla morte del cantautore di Rosà resta sospesa. Si sta infatti attendendo che il giudice Nicolò Gianesini decida se archiviare l’inchiesta per omicidio colposo che vede indagato il medico di famiglia dell’artista Pantaleo Vitaliano (avvocato Andrea Biasia), come proposto dal pm Jacopo Augusto Corno, o se invece accogliere l’opposizione all’archiviazione proposta dall’avvocato Marco Antonio Dal Ben, che tutela i genitori dell’ex concorrente di «Amici» e «X Factor». Il sostituto procuratore ha chiesto di archiviare l’indagine sostenendo che le perizie non mostrano con assoluta certezza che una diagnosi corretta il 26 maggio 2021, data della visita di Michele, poteva salvare la vita al giovane artista. Mentre l’avvocato Dal Ben ritiene ci sia nesso tra il controllo del dottore e il decesso del cantante.