Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tav, appello di Comune e Consorzio «Iricav anticipi il bacino sull’Onte»
Ilmaltempo di fine febbraio ha fermato i treni, Possamai: non c’è più tempo da perdere
Tav e fiumi, cresce il pressing per anticipare la realizzazione della cassa di espansione sul torrente Onte, a Sovizzo, che sfocia sul Retrone. Il sindaco Giacomo Possamai e il presidente del Consorzio di bonifica Alta pianura veneta Silvio Parise hanno chiesto a IricavDue, general contractor per il Tav, di anticipare l’opera al primo lotto, quello oggi in costruzione. «Sul Retrone non c’è più tempo da perdere» dice Possamai. «Ho ricordato a IricavDue che se a luglio, agosto il progetto sarà definito i lavori possono già iniziare nel 2025. Non ho ricevuto smentite» aggiunge Parise.
Le parole sono il frutto dell’esperienza di poche settimane fa, con il Retrone che da «figlio di un Dio minore» ha assunto un ruolo di primo piano nelle criticità idrauliche innescate da forti e insistenti piogge. E proprio con questa esperienza s’intreccia la funzionalità della linea ferroviaria. Nei giorni del maltempo di fine febbraio la Milano-Venezia è stata chiusa un paio di giorni causando pesanti disagi sia sul trasporto passeggeri sia sul trasporto merci. Così, spinte soprattutto dalle conseguenze economiche, le criticità idrauliche ritornano prepotentemente in agenda. Tanto più di fronte al Tav Verona-Vicenza-Padova e del cosiddetto corridoio Mediterraneo del valore di circa 7 miliardi di euro (2,2 miliardi solo per il cosiddetto Attraversamento Vicenza). In altre parole, condizionare o compromettere il trasporto ferroviario italiano ed europeo per le bizze del Bacchiglione o del Retrone sembra essere diventato un rischio inaccettabile. Il bacino sull’Onte è un’opera compensativa, prevede un invaso di 334 mila metri cubi e l’innalzamento, in città, dell’argine sinistro del Retrone all’altezza della zona industriale.
Non sembra però essere l’unico elemento di necessità nell’ambito della funzionalità sia del Tav e sia nell’ordinarietà della linea storica. L’altro punto critico è a Borgo Berga laddove confluiscono Bacchiglione e Retrone e, un altro ancora qualche centinaio di metri prima, laddove il Retrone corre parallelo alla stazione ferroviaria. Ma se in Regione si sta parlando di un canale di scolo in corrispondenza di Parco Retrone in grado di portare l’acqua più a valle e attutire se non risolvere il rischio, oggi l’unico progetto concreto rimane la cassa di espanza sione sull’Onte, prevista però nel secondo lotto Tav «Attraversamento Vicenza». Palazzo Trissino e Alta pianura veneta, come detto, vogliono anticipare i lavori. Martedì mattina, in un incontro a Verona, Parise ha ribadito la priorità dell’opera ad Alberto Palomba di IricavDue. Oggi è previsto un altro dialogo tra i due manager. Nel frattempo «abbiamo appena concluso un intervento di 3 milioni e 200 mila euro per risagomare il fiume, da Sovizzo a confluenza con Retrone» osserva il presidente dell’Alta pianura veneta che gestisce l’Onte.
Le novità emerse ieri giungono a 24 ore dall’annuncio di IricavDue sull’inizio dell’allestimento dei cantieri a Vicenprevisto entro fine mese. Si tratta di una ventina di siti di varia natura, quindici dei quali nel capoluogo. «La mappatura – osserva Possamai – offre un’idea della mole degli interventi che dureranno diversi anni». Quindi, aggiunge il sindaco «ci aspettiamo che l’esperienza di gestione dei cantieri già accumulata da IricavDue nella realizzazione di altre importanti infrastrutture nel Paese si riversi anche su Vicenza». La preoccupazione c’è e ormai si percepisce al tatto. «L’informazione alla cittadinanza da parte di chi eseguirà i lavori dovrà essere puntuale», l’auspicio di Possamai.
Borgo Berga
È l’altro punto critico del primo lotto del progetto del treno ad alta velocità a Vicenza
Parise (Bonifica) «I lavori sull’Onte possono già iniziare nel 2025 Non ho ricevuto smentite»