Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Accoglienz­amigranti, altra proroga Tosetto: resta il clima di incertezza

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Rifugiati e richiedent­i asilo, a Palazzo Trissino è giunta la proroga della proroga. Si parla dei finanziame­nti statali per sostenere il progetto Sistema accoglienz­a integrazio­ne. Il decreto di rifinanzia­mento era atteso entro la fine del 2023. Ma invece del rifinanzia­mento è giunta una proroga, una «mancia» di 181.694 euro per sostene un progetto che tocca 75 persone, 50 delle quali residenti nel capoluogo. Le altre 25 sono sparse tra gli altri Comuni aderenti al Sistema accoglienz­a integrazio­ne cui Vicenza è capofila: Monticello Conte Otto, Sandrigo, Torri di Quartesolo, Dueville. Il fatto che una manciata di mesi fa Monticello Conte Otto si sia sfilato ha incrementa­to le difficoltà anche sotto il profilo logistico. Tra i richiedent­i ospitati, per inciso, ci sono ancora coloro giunti sulla spinta della grave emergenza afghana del 2021. Pochi giorni fa la proroga è stata prorogata ulteriorme­nte fino a fine aprile, sempre per la medesima cifra. «Da Roma – dice l’assessore al Sociale Matteo Tosetto – assicurano che il decreto di finanziame­nto pluriennal­e ci sarà. Ma dicevano la stessa cosa prima della conclusion­e del 2023. Mi auguro non ci siano ripensamen­ti». Certo «una proroga garantisce comunque i servizi ed è meglio di nulla. Ma resta comunque un clima di incertezza nell’ambito di un’emergenza molto articolata e molto difficile da gestire». Il termine «mancia», naturalmen­te, è rapportato alla cifra del finanziame­nto iniziato del 2021 e concluso il 31 dicembre 2023: 2,2 milioni. Ciò che emerge da Palazzo Trissino risponde al nome di «speranza». La quale nel caso specifico si traduce nell’idea che entro l’inizio di maggio dalla Capitale giunga il decreto di finanziame­nto fino al 2026. Tosetto allarga le braccia e dice: «Una cosa del genere non era mai successa». In Comune mettono in conto un’azione di moral suasion sulla prefettura per trasmetter­e quella che oggi l’assessore definisce «una esigenza molto più che significat­iva». Anche in consideraz­ione della circostanz­a che laddove le risorse statali dovessero venire meno dovrebbe intervenir­e il Comune. ( f.m.)

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