Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Le richieste dei vicentini: un impiego di qualità emaggiore valorizzazione
Riduzione dell’attività lavorativa (contratto part time o per 9 ore al giorno 4 giorni su 5), in un ambiente positivo nel quale si venga riconosciuti e apprezzati per la propria professionalità e di conseguenza equamente retribuiti. È questa la «grezza» e in qualche modo onirica traduzione dell’ultima indagine del Centro studi Cisl Vicenza, che dopo aver indagato il mondo del lavoro con gli occhi dei giovani, delle donne e degli stranieri, ha voluto sondare il rapporto tra benessere lavorativo e stipendio salariale. Lo ha fatto attraverso un campione di oltre 1.150 intervistati che si sono recati tra gennaio e febbraio al Caf, per lo più lavoratori dipendenti, in prevalenza over 35, con un percentuale di over 54 superiore al 30%. Dati di cui occorre tenere conto immaginando che un’occupazione a tempo indeterminato, più tutelata rispetto ad altre forme contrattuali, genera aspettative probabilmente più alte rispetto a quelle di lavoratori più fragili.
Nel commentare i dati, Raffaele Consiglio, segretario generale di Cisl Vicenza, usa termini sicuramente più accurati: «I lavoratori vicentini vogliono essere pagati meglio per il lavoro che svolgono, anziché lavorare di più per guadagnare di più, e chiedono un maggiore benessere lavorativo, con stipendi all’altezza delle competenze che sentono di esprimere e del valore che generano». Ma cosa significa maggior benessere sul lavoro? Al primo posto - con netto distacco – equilibrio tra vita lavorativa e personale (60,15%); un ambiente lavorativo positivo (35,17%); vedere riconosciuto e apprezzato il proprio contributo (24,98%). La retribuzione e altri benefici materiali figurano solo al quarto posto con il 18,15%. Considerando l’alta età media dei rispondenti stupisce che stabilità e sicurezza vengano considerati solo dal 16,65% del campione, mentre a voler ridurre il tempo del lavoro è oltre il 70% dei rispondenti. Piace, invece, soprattutto ai giovani, la settimana corta (72,22% degli under 25, e 39,54% tra gli over 55), modello adatto più alle grandi aziende che alle micro e piccole imprese venete. A confutare, in parte, il quarto posto ottenuto dalla retribuzione, è la risposta alla domanda relativa al benessere lavorativo «cosa rappresenta per te il lavoro?» La metà delle persone lo vede come mera necessità per garantire la sicurezza economica personale e della famiglia, mentre rappresenta uno spazio di realizzazione solo per il 12%. Non stupisce, di conseguenza, che oltre il 62% del campione consideri il salario molto importante o estremamente importante nell’orientare le proprie decisioni relative alla carriera o alla scelta di un impiego.