Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Riciclati all’estero 110milioni perquisizioni enuovi sequestri
Ieri la Finanza ha trovato altri contanti, auto, orologi e un lingotto d’oro
Nuovi sequestri per l’associazione a delinquere sgominata dalla guardia di finanza, che alle prime luci di martedì ha portato all’esecuzione di 13 arresti tra Vicenza, Verona e Brescia, 8 in carcere e 5 ai domiciliari. Gli arrestati, divisi tra vertici dell’operazione e «spalloni», devono rispondere di 556 episodi di riciclaggio e autoriciclaggio di denaro per circa 110 milioni tra il 2020 e il 2022. Oltre a un primo sequestro di denaro e oggetti di lusso da 1,5 milioni, nelle scorse ore sono stati trovati e sottoposti a sequestro altri contanti, poco meno di 40.000 euro, 3 auto, 18 telefoni, 2 orologi di lusso, un lingotto d’oro da un etto, un computer, una moto, un furgone e dei documenti.
L’indagine a carico di 16 persone, coordinata dalla procura di Vicenza, è cominciata nel 2021. Questo perché Federico Boschetto, 51 anni di Arzignano, venne sospettato di essere uno spallone (trasportatore di contanti frutto di frodi fiscali). Ma, dopo pedinamenti, intercettazioni e indagini bancarie, è stato possibile capire che invece fosse al vertice di un’associazione a delinquere. «Boschetto oggi (ieri, Ndr) è stato già sottoposto all’interrogatorio di garanzia – afferma il suo avvocato Giuseppe Prencipe – ha risposto a tutte le domande, spiegando quale fosse il suo ruolo nell’associazione e assumendosi alcune responsabilità sui fatti. Tuttavia questo arrelese sto ci ha colto di sorpresa, perché il mio assistito era stato già condannato a maggio del 2023 dal tribunale di Brescia e ha già scontato 6 mesi di domiciliari per il caso che aveva coinvolto anche i coniugi di Gussago». Il legale si riferisce a Giuliano Rossini, 49 anni, e Silvia Fornari, 43 anni, già in carcere per associazione a delinquere finalizzata all’emissione di fatture fa
(erano stati trovati con dive r s i mi l ioni s epol t i in giardino).
Nell’indagine di Vicenza come pilastro dell’attività è stato però individuato anche lo sportello bancario abusivo a Padova della China Underground Bank di Chenrui Peng, cinese di 38 anni di Vigonovo (Venezia). Consistente la rete di complici: Luca Boschetto di 57 anni (Chiampo, avvocato Antonino De Silvestri), colpevole anche di aver percepito illecitamente il sussidio di disoccupazione (Naspi) per oltre 5.600 euro; Carlo Zanco di 58 anni (Vicenza, avvocato Marco Napolitano); Flavio Guatta di 55 anni (Sanremo) e Maurizio Ceretti di 51 anni (Brescia) che sono ora in carcere; mentre ai domiciliari ci sono Gianluca Dolci di 47 anni (Brescia); Giuliano Carlo Paganotti di 60 anni (Rudiano, Brescia); Emanuele Rossini di 24 anni (Gussago, Brescia); Rodrigo Iran Dushmanta Warnakulasuriya di 32 anni e Donald Markximax Peiris Warnakulasuriya di 45 anni (Venezia). I complici avevano il compito di spostare i proventi di frodi fiscali, realizzati da società del settore logistico o del commercio di materiali ferrosi. Le fatture false venivano poi prodotte da due cartiere di Brescia e di Roma che coprivano gli acquisti in nero di 25 società del Nord e Centro Italia. Queste società saldavano le fatture false con dei bonifici alle cartiere, che trasferivano a loro volta il denaro a una società di Hong Kong e a una belga. Il denaro da qui veniva retrocesso alle società italiane al costo dell’1,5% dell’importo attraverso lo sportello cinese abusivo. Il quale organizzava anche la consegna del denaro in Italia (Padova, Prato, Mantova, Milano, Chieti e Roma) e all’estero (Slovenia e Germania). I vertici dell’associazione si parlavano attraverso chat criptate che. decodificate, hanno permesso agli investigatori di conoscere i viaggi compiuti, i metodi di riconoscimento usati per garantire il corretto trasferimento dei contanti e le modalità con cui era organizzato il trasporto.
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