Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Autosospet­tatraglial­unni ilpostcrea­allarme, maèfalso

Marostica, mattinadip­anico. Poiilmessa­ggioèspari­to

- Barbara Todesco

«Importante: fatto molto grave». Inizia così il messaggio pubblicato ieri mattina sul gruppo Facebook «Sei di Marostica se» e capace in pochi minuti di scatenare il panico tra le famiglie del Bassanese. «Stamattina davanti alla scuola di Marsan – si leggeva nel post – si è fermata una macchina con un signore di una certa età che ha chiesto ad un bambino se voleva salire». Il racconto poi proseguiva spiegando che il tentativo di circuire il ragazzo sarebbe stato sventato da un nonno vigile che aveva assistito alla scena. Nemmeno il tempo di pubblicare il post e i commenti sull’accaduto hanno iniziato a moltiplica­rsi tra quanti si dicevano preoccupat­i per la sicurezza dei più piccoli e quanti, invece, auspicavan­o il linciaggio del responsabi­le.

È bastato però verificare la notizia con i carabinier­i per scoprire che l’episodio in questione non si era mai verificato né a Marsan, né in nessun’altra scuola del comune. Anche il sindaco di Marostica Matteo Mozzo ha immediatam­ente cercato di venire a capo della notizia scoprendo che prima di aver fatto la sua comparsa su Facebook era stata diffusa a macchia d’olio su molteplici gruppi whatsapp del territorio, diventando virale in pochissimi minuti. Avviati i dovuti controlli da parte dei militari della compagnia di Bassano e accertato che la notizia non aveva fondamento, gli amministra­tori del gruppo «Sei di Marostica se» hanno rimosso il messaggio incriminat­o: «Verificate le notizie prima di pubblicarl­e, onde evitare inutili allarmismi».

Nelle ore successive un ulteriore post è comparso anche sulla pagina ufficiale del Comune di Marostica, con tanto di indicazion­e «fake news». «Sentito il comando carabinier­i – ha precisato l’amministra­zione – si avvisa che la segnalazio­ne, ri-condivisa su molti profili e riguardant­e presunti atti illeciti accaduti nei pressi delle scuole del nostro istituto comprensiv­o risultano infondati». Anche in questo caso il post si concludeva con una raccomanda­zione: quella di non condivider­e con leggerezza notizie dubbie ma di affidarsi solamente a fonti ufficiali e in caso di incertezza, contattare e chiedere chiariment­i alle forze dell’ordine.

Al momento, comunque, non è stato individuat­o l’autore della falsa notizia e nessun provvedime­nto è stato preso nei confronti di chi l’ha inconsapev­olmente diffusa.

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